Lunedì 23 Dicembre 2024

Governo, Di Maio attacca Salvini: "È colpa sua se si torna al voto"

Luigi Di Maio e Giulia Grillo

"È responsabilità di Salvini se si torna al voto": all'indomani delle consultazioni con il presidente della Repubblica, Luigi Di Maio accusa il leader della Lega di avere scelto Berlusconi: "Ha preferito la restaurazione alla rivoluzione", dice il capo politico di M5s. "Volevo capire se Salvini c'era o ci faceva e per 55 giorni ho provato a proporgli un governo assieme. L'unica cosa che gli ho chiesto è staccati da Berlusconi ma lui ha preferito Berlusconi a tutto questo. Ne risponderà alla storia e agli italiani soprattutto alle prossime elezioni perché se si sta andando al voto è perché lui ha scelto la restaurazione alla rivoluzione", dice Di Maio ai microfoni di "Non Stop News", su Rtl 102.5. Possibile nuova intesa di governo fra M5s e Lega in caso di nuove elezioni? "Se Salvini si ripresenterà in coalizione con Berlusconi saremo punto e daccapo - avverte Di Maio - Queste coalizioni non nascono per un'ideale ma per fini elettorali".  A chi gli chiede del suo rapporto con Salvini: "Mi ricorda quello stato di Facebook, una relazione complicata. La Lega è una forza con enormi potenzialità ma se non è libera non può fare nulla per questo Paese. Sarà interessante vedere questo signore in campagna a dire "io voglio cambiare questo Paese" con Berlusconi". Il Movimento 5 stelle si dice contrario all'ipotesi di un governo tecnico: "Io sono sempre stato onesto e lineare anche con il Quirinale. Noi un governo neutrale non lo votiamo perché significherebbe portare al governo persone che non hanno una connessione con la popolazione e rischierebbero solo di far quadrare i conti con un effetto simile a quello del governo Monti". Sul ritorno alle elezioni: "Probabile che con il voto si vada a finire al 22 luglio, deciderà Mattarella. Gli italiani sceglieranno se questa classe politica deve restare a dettare le condizioni guardando ai propri interessi. Sarà un ballottaggio" tra il M5S e la Lega. Pd e Fi "andranno sempre più verso un decremento dei voti - aggiunge - e ciò permetterà una polarizzazione, ovvero: agli italiani di scegliere tra un cambiamento e un finto cambiamento".

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