Luigi Di Maio conferma la sua disponibilità a fare un passo indietro. E lo dice in tv alla trasmissione a "1/2h in più". "Se il punto è realizzare cose per gli italiani, fare un programma, e quell'ostacolo è Luigi D Maio premier - commenta - come ho detto scegliamo insieme un presidente del consiglio che non sia io. Se l'obiettivo come abbiamo sempre detto è quello di realizzare i fatti allora io sono sicuro che con chi ha a cuore la gente allora una soluzione la dobbiamo trovare, soprattutto se il rischio è che arrivi un altro algido governo tecnico" che "non avrebbe connessione con il Paese".
Ma ci sono anche dei paletti: "Condizione per un passo indietro è che che il presidente del consiglio dei ministri "realizzi il reddito di cittadinanza, tolga la Fornero e faccia una legge anticorruzione. Scegliamo una persona politica, l'ultimo dei problemi, se della Lega o del M5s. Scegliamo una personalità che possa rappresentare le due forze". Anche un tecnico? "Purché sia una personalità in grado di gradire e comprendere il momento storico: questa è la differenza con i tecnici. Se siamo in grado di fare un governo bene altrimenti parte un governo tecnico che noi non voteremo".
L'altro paletto è Silvio Berlusconi. "Io faccio un passo indietro, Salvini fa un passo indietro, ma c'è un altro che deve fare un passo indietro" riferendosi al leader di Forza Italia e spiegando di avere parlato a Salvini di questa possibilità "un po' di tempo fa" e ricordando che "il dialogo con Salvini non è andato avanti perché c'è il tema del centrodestra".
"La mia persona rappresentava un argine a non mollare il presidente del consiglio dei ministri a tutto il centrodestra, anche a persone che non eravamo disposti a mettere nella compagine di governo come Berlusconi. Il dialogo non è andato avanti perché c'è il tema del centrodestra".
Governo del presidente? "Oggi non ci sono i numeri, perché il M5s non c'è e a quello che sento non c'è neanche la Lega. Non voteremmo la fiducia a un governo del presidente".
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