Il Pd alla resa dei conti al Nazareno. Presenti alla tanto attesa direzione del partito, aperta da una relazione del segretario reggente Maurizio Martina, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e l'ex segretario Matteo Renzi, al ritorno dopo le dimissioni. La direzione del Partito democratico ha approvato all’unanimità la relazione del reggente. "Questa direzione - ha detto Martina - ci chiama a un confronto franco, sincero, a due mesi dal voto che ci ha consegnato una delle sconfitte più nette mai accadute nella nostra storia. Il voto ci pone domande cruciali sul destino del campo del centrosinistra. Non ce la caveremo solo con qualche mossa tattica", commenta. "Non si tratta di tornare indietro né andare oltre, ma riprogettare per ripartire. Serve un ripensamento netto su come si sta insieme, su come ci si confronta e si prendono le decisioni dopo essersi ascoltati e aver fatto un confronto con la voglia di costruire una risposta insieme non solo con rapporti di forza". "Serve un immediato cambio di passo, pena l'irrilevanza, la marginalizzazione", dice chiedendo la "fiducia" alla direzione Pd. "Serve una direzione salda e univoca, non solitaria ma collegiale. Non dobbiamo consentire che dicano che ci sono diversi partiti nel partito. Non chiedo sostegni di facciata ma un passo consapevole. Non false unanimità che si sciolgono al primo minuto. Dalle nostre parti non possono esistere liste di proscrizione da qualunque parte provengano. Basta a essere più feroci tra di noi che con i nostri avversari".