ROMA. «La situazione è sotto gli occhi di tutti. I tentativi sono andati così come avete visto, ora tocca al presidente Mattarella. Io ho piena fiducia in lui». Lo ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico, sollecitato dai giornalisti sulla crisi di governo. A chi gli chiedeva se fosse possibile modificare la legge elettorale, Fico ha risposto: «Vedremo... Ora c'è il problema del governo».
Intanto ieri il capo politico di M5s, Luigi Di Maio, ha lanciato un nuovo appello a Matteo Salvini via Facebook chiedendogli appoggio per chiedere al presidente della Repubblica il via libera per tornare a votare. "A questo punto non c'è altra soluzione, bisogna tornare al voto il prima possibile", ha detto Di Maio. "Andiamo insieme a chiedere di andare a votare e facciamo questo secondo turno a giugno. Facciamo scegliere i cittadini tra rivoluzione e restaurazione".
Matteo Salvini non risponde in chiaro, ma dal Carroccio trapela un netto no a questa ipotesi. Nessuno teme il ritorno alle urne - sottolineano fonti vicine al segretario federale - ma si sta lavorando alla formazione di un governo del fare, dialogando con tutti, tranne che con il Pd, non a nuove elezioni. Bocciata anche ogni lontana ipotesi di uno strappo con Forza Italia. Anzi, ribadiscono le stesse fonti, il voto friulano ha confermato che la Lega svolge ormai un ruolo centrale all’interno del centrodestra, un punto di riferimento imprescindibile.
Insomma, chiusi i 'due forni', la palla torna nel campo di Sergio Mattarella, chiamato a sciogliere un rebus sempre più ingarbugliato, dopo oltre 50 giorni di nulla di fatto. Il Capo dello stato è consapevole di una situazione «complicatissima», sempre più stretto tra governi di scopo, istituzionali e ritorno alle urne. Tuttavia, esclude ogni ipotesi di elezioni a giugno, come richiesto da Luigi Di Maio, ma trapela la volontà di lavorare nei prossimi giorni a favore della formazione di un governo di tregua.
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