Il colpo di scena è maturato quando mancava poco alla mezzanotte e la Finanziaria era già stata approvata. Il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, ha fatto votare anche un articolo presentato come una piccola modifica al regolamento interno. In realtà è una norma che aumenta di due il numero di poltrone d’oro nel consiglio di presidenza. E’ una norma destinata a concedere due posti in consiglio di presidenza. Uno andrà a Fratelli d’Italia, l’unico partito della maggioranza rimasto fuori a dicembre quando vennero eletti i vertici del Parlamento. L’altro è per Sicilia Futura, formazione del centrosinistra creata dall’ex ministro Totò Cardinale che spesso ha fatto da stampella al centrodestra, privo dei numeri per essere maggioranza autonoma all’Ars. Proprio Sicilia Futura fu determinante per l’elezione di Miccichè alla presidenza dell’Ars. Subito è scoppiata la rivolta del M5S, che con Giancarlo Cancelleri hanno fatto notare l’incongruenza di una norma che assegna una poltrona d’oro a un partito, Sicilia Futura, che ha appena due deputati. Tutti graduati: “Uno è capogruppo, l’altro membro del consiglio di presidenza” ha ironizzato Cancelleri sottolineando anche “lo spreco di risorse”. Il riferimento è ai costi che questa norma comporta in termini di indennità aggiuntive e staff che può essere arruolato dai due nuovi deputati segretari del consiglio di presidenza. Ma Miccichè ha replicato che i costi totali non aumenteranno perché l’intero budget annuale del consiglio di presidenza verrà riassegnato e distribuito su più membri. Il presidente dell’Ars ha sempre detto che a suo modo di vedere per rispettare gli equilibri democratici ogni gruppo politico va rappresentato negli organismi di vertice dell’Ars. La polemica però non è affatto scemata. Soprattutto perché la norma che aumenta le poltrone d’oro è stata poi votata da tutto il Parlamento a eccezione dei grillini.