Consultazioni, Fico torna da Mattarella. Di Maio: "Governo col Pd o elezioni". Martina: decide la direzione il 3 maggio
PALERMO. Il presidente della Camera, Roberto Fico, ci riprova. Incaricato dal capo dello Stato di sondare M5s e Pd per un accordo di governo oggi ha incontrato nuovamente Pd e M5s. Poi è salito al Colle per riferire al capo dello Stato. I Dem con Maurizio Martina hanno sottolineato che sarà la direzione del Pd a decidere la linea da tenere rispetto al confronto avviato. Luigi Di Maio ha ribadito la chiusura alla Lega. "Accordo col Pd o si torna al voto", ha detto. M5S. "Se si riescono a fare le cose, bene. Altrimenti si torna al voto. Io pero chiedo uno sforzo al Pd", ha detto Di Maio al termine del colloquio della delegazione M5s con Fico. "Capisco - ha detto ancora - chi nel M5s dice 'mai col Pd' e chi dal Pd dice 'mai col M5s' ma qui non si tratta di andare insieme, non si tratta di negare le profonde differenze o le divergenze, nel passato o nel presente, si tratta di cominciare a ragionare in un'ottica che non è di schieramento". "Non so - ha aggiunto - come andrà, ce la metteremo tutta: spero si possa scrivere un contratto all'altezza delle aspettative degli italiani e poi i nostri iscritti valuteranno", così come "con i loro tempi che rispettiamo gli organi" del Pd faranno le loro valutazioni. Infine, un attacco a Berlusconi: "Bisogna mettere mano - ha detto - a questo continuo conflitto di interesse che c'è in Italia. Penso ad esempio al fatto che Berlusconi usando le sue tv continua a mandare velate minacce a Salvini". IL PD. Sull'intesa con M5s per la formazione del nuovo governo, il Pd deciderà in occasione della direzione convocata per il 3 maggio. "In quella sede decidiamo se e come accedere a confronto", ha annunciato il segretario reggente, Maurizio Martina dopo le consultazioni con il presidente della Camera Roberto Fico. "Abbiamo deciso di convocare la direzione nazionale Pd il 3 maggio prossimo per decidere se e come accedere a questo confronto da comunità collettiva. Insieme discutiamo e poi insieme lavoriamo". Il Pd riconosce il "passo" di M5s di chiudere il confronto con la Lega, ma "al tempo stesso non nascondiamo le differenze tra noi, è giusto dirlo per serietà e responsabilità", prosegue. "Ci interessa dare una mano a questo Paese in una fase delicata della storia istituzionale e politica - prosegue Martina -. Se siamo arrivati fino a qui è perché altri hanno fallito, per 50 giorni assistito a diversi tentativi che non hanno prodotto un esito utile. Questo lavoro lo facciamo con spirito di servizio e nel solco degli indirizzi dati dal presidente Mattarella". "Abbiamo grande rispetto per il dibattito apertosi nei nostri movimenti. Va assolutamente rispettato perché è vero che siamo forze diverse, siamo forze che hanno espresso ed esprimono anche punti di vista molto diversi. Questo non esclude la possibilità di riconoscere passi in avanti".