ROMA. Clima fiducioso questa mattina al Quirinale dove è iniziato il secondo giro di consultazioni. La sensazione che si registra è di movimento tra le forze politiche. Il presidente della Repubblica sembra intenzionato ad accelerare per forzare i partiti a una intesa.
La strada tracciata rimane sempre la stessa e si basa sulla fiducia personale creatasi tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Resta l'incognita del ruolo di Silvio Berlusconi in un eventuale Governo a trazione Lega-M5s.
Per questo adesso tutti gli occhi sono puntati sul vertice di Centrodestra che dovrebbe servire per definire una linea comune da portare al presidente Mattarella.
Intanto la politica estera irrompe nella crisi di Governo e può essere uno dei fattori acceleranti di una soluzione.
"Mattarella è preoccupato per l'escalation in Siria e per come reagiscono le forze politiche in Italia", ha riferito Juliane Unterberger, presidente del Gruppo per le Autonomie del Senato, dopo aver parlato con il capo dello Stato. Anche le altre delegazioni hanno parlato della necessità di dare presto un Governo all'Italia in relazione alla crisi siriana e al decisivo Consiglio europeo di fine giugno.
Ovviamente la formazione di un governo con caratteristiche sovraniste e populiste pone grossi interrogativi sulle linee fondamentali di politica estera italiana e con tutta probabilità il presidente, avanzando lo stato delle trattative, sta interrogando i partiti anche su temi di politica estera, a partire dall'Atlantismo e dal rispetto dei Trattati europei.
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