Venerdì 22 Novembre 2024

La guerra della 104 alla Regione, i sindacati chiedono un confronto. Musumeci: "Disposte verifiche"

PALERMO. "I sindacati autonomi più rappresentativi tra i lavoratori regionali, contano insieme circa 400 dirigenti sindacali in tutta la Sicilia corrispondenti ad altrettanti luoghi di lavoro e nominati nel rispetto dello Statuto dei lavoratori. Come si fa, includendo gli altri 4 sindacati del comparto, ad arrivare a 2.600? E perché sulla legge 104 sparare nel mucchio quando il numero dei permessi è evidentemente legato all'età media dei regionali che è di 57 anni?". Così i sindacati autonomi Sadirs e Cobas replicano alle dichiarazioni del presidente della Regione, Nello Musumeci, che ha parlato di 2.600 dirigenti sindacali che non possono essere trasferiti da un ufficio all'altro. I sindacati ribattono anche alle altre affermazioni del presidente della Regione che aveva denunciato dei presunti abusi all'utilizzo della 104, sostenendo che su 13.300 dipendenti regionali sono 2.350 a beneficiarne per assistere parenti infermi. "Se ci sono fatti delittuosi commessi da dipendenti infedeli - proseguono gli autonomi - li denunci subito e noi saremo al suo fianco, ma non cada più nella trappola di dichiarazioni gratuite senza elementi di riscontro. Ricordiamo che l'aumento della fruizione dei permessi 104 è anche legato all'aumento dell'età media dei dipendenti regionali, che è di 57 anni, a causa dal blocco trentennale di assunzioni". I sindacati entrano nel dettaglio: "Al 31 dicembre 2016, secondo gli ultimi dati pubblicati sul sito della Regione, su 14.838 dipendenti in servizio ben 6.883 avevano più di 50 anni e addirittura quasi duemila erano prossimi ai 60 anni. E questi numeri sono certamente cresciuti in questi due anni visto che altri 5.300 dipendenti erano nella fascia a ridosso dei 50 anni". Quindi Sadirs e Cobas continuano: "Perché anziché inventarsi dichiarazioni stampa non si avvia un confronto serio sui carichi di lavoro che alla Regione sono una rarità e in gran parte fittizi?". "Se il presidente della regione ha riscontrato anomalie nella concessione dei benefici della 104 ai dipendenti regionali sporga regolare denuncia agli organi competenti, anziché gettare l'ombra del sospetto su tutti coloro che hanno l'onere di assistere genitori, figli o parenti disabili", dicono Gaetano Agliozzo, segretario generale della Fp Cgil Sicilia e Clara Crocè, della segreteria regionale. "Sfidiamo Musumeci - dicono Agliozzo e Crocè - a dare corso subito alle elezioni delle Rsu (rappresentanze sindacali unitarie) anche nella Pubblica amministrazione siciliana, come sta avvenendo in questi giorni nel resto d'Italia. Fissiamo le regole - specificano - e lasciamo decidere ai dipendenti attraverso il libero voto democratico chi dovrà rappresentarli in futuro". "Musumeci indichi una data per un ritiro governo-sindacati e noi ci saremo". È la proposta della Cisl Fp Sicilia. "Sappia, il presidente della Regione che dai sindacati partecipativi qualche buona proposta per risolvere il problema potrebbe arrivare. Ci auguriamo, tra l'altro - ha aggiunto Paolo Montera, segretario generale della Cisl Fp Sicilia - che il governatore voglia evitare gli errori del passato, buttando in pasta i dipendenti regionali al pubblico ludibrio, utilizzando strategie di distrazione di massa". "Abbiamo apprezzato - prosegue - le promesse elettorali di Musumeci e stiamo apprezzando l'impegno dell'assessore al ramo, Bernardette Grasso, e dell'assessore all'Economia, Gaetano Armao, quindi speriamo che si voglia procedere in questa direzione, senza farsi dirottare dagli errori di qualche dirigente. I problemi di questo genere vanno affrontati sui tavoli negoziali, senza dichiarazioni roboanti e cercando le soluzioni migliori per problemi concreti". In serata Musumeci torna sull'argomento con un post sui social: "La legge 104 che tutela chi ha familiari disabili è una norma che merita rispetto. Ecco perché l'unico modo per dare dignità al lavoro delle persone oneste è quello di stanare i furbi che di quella legge fanno un uso distorto. Ho disposto verifiche nelle strutture regionali dell'Isola, anche in collaborazione con altri enti. L'obiettivo è tutelare chi veramente ha bisogno di permessi per accudire i propri familiari bisognosi di assistenza".  

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