PALERMO. «I bandi per l’individuazione di due dirigenti regionali sono stati scritti "su misura" e vanno ritirati». Lo dice Antonello Cracolici, parlamentare regionale del Pd che ha presentato una interrogazione al presidente della Regione ed all’assessore alla Funzione pubblica per chiedere di la revoca delle delibere 130 e 131 della giunta regionale del 22 marzo 2018 che autorizzano l’avviso pubblico relativo al conferimento degli incarichi di dirigente generale del dipartimento della Programmazione e del dipartimento generale dell’Istruzione e della Formazione professionale.
Nei bandi si prevedono, in aggiunta ai criteri della normativa vigente (regionale e nazionale) ulteriori requisiti specifici: la laurea in Economia o Giurisprudenza (per il dirigente alla Formazione) e la laurea in Ingegneria (per il dirigente alla Programmazione. «I requisiti richiesti - dice Cracolici - sono difformi rispetto alle norme vigenti e determinano una distinzione illegittima tra il ruolo della funzione dirigenziale ed il possesso di titoli di studio specifici: la dirigenza, infatti, ha un ruolo unico che prescinde il possesso di una laurea specifica».
«Oltretutto - prosegue Cracolici - la richiesta di queste particolari lauree appare come una precostituzione della platea dei possibili partecipanti al bando. Viene il sospetto che gli avvisi siano stati scritti in questo modo per escludere, attraverso la previsione di un titolo specifico di studio, buona parte della dirigenza in ruolo presso l’amministrazione regionale e, magari, lasciare spazio a qualcuno che ha proprio quei titoli richiesti. Musumeci intervenga e revochi le delibere di giunta, prima di procedere all’assegnazione degli incarichi».
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