Elezioni in 797 Comuni: alle urne anche Trapani e Catania. Banco di prova per Centrodestra e M5s
PALERMO. A quasi un mese dalle elezioni politiche e in uno scenario nazionale tutt'altro che delineato, si scaldano i motori in vista di un nuovo appuntamento elettorale: il 10 giugno, data delle prossime amministrative. Si torna al voto anche in Sicilia in 137 Comuni, praticamente in 1 su 3, tra cui 5 capoluoghi di provincia: Catania, Messina, Siracusa, Ragusa e Trapani. Il ministro dell'Interno Marco Minniti ha firmato il decreto che fissa per domenica 10 giugno la data delle consultazioni, con eventuali ballottaggi da tenersi il 24 giugno. Si voterà col sistema maggioritario a doppio turno in 18 comuni siciliani con popolazione superiore a 15mila abitanti, il resto sotto soglia 15mila. In tutta Italia sono 797 i Comuni che andranno al voto per eleggere i sindaci. Amministrative queste - precedute dalle regionali in Friuli Venezia Giulia (dove si voterà il 29 aprile) e Molise (22 aprile) - che potrebbero avere un peso importantissimo dopo lo stallo venuto fuori dalle ultime politiche. I risultati saranno una sorta di cartina di tornasole, una prova del 9, per determinare la formazione del governo nazionale. Ne è convinto Matteo Salvini, che ha ribadito come "una bella vittoria del centrodestra lancerebbe un bel segnale al Quirinale...". Banco di prova determinante anche per il Movimento 5 Stelle che, soprattutto in Sicilia, è uscita vittoriosa alle ultime elezioni politiche. Proprio alle prossime amministrative si voterà in Comuni come Catania, dove alle nazionali i pentastellati hanno registrato il pieno di seggi. Occhi puntati su Trapani, Comune commissariato dopo le elezioni dello scorso anno quando al ballottaggio non fu raggiunto il quorum dei votanti necessario per eleggere l’unico rimasto candidato in corsa dopo il ritiro dell’avversario politico, Girolamo Fazio, travolto dall’inchiesta di corruzione "Mare Monstrum", nel pieno della campagna elettorale. Per il Pd scende in campo il presidente del Consiglio comunale di Erice, Giacomo Tranchida. Al momento candidato alle Primarie, che potrebbero tenersi il 15 aprile. Diviso il centrodestra tra il sostegno a Giuseppe Guaiana, vicino all’ex senatore Antonino D’Alì, e Giuseppe Maurici, nome gradito a Gianfranco Micciché. Tra i candidati a sindaco di Trapani c'è anche l'ex editore di Telescirocco, Peppe Bologna, sostenuto dalla lista "Scirocco". Il M5s ha indicato - ma non confermato ufficialmente - il nome di Giuseppe Mazzonello. Punto interrogativo su Salvo D'Angelo per il cartello di liste civiche che ruota attorno al progetto «Scegli Trapani». Più delineato il quadro a Catania, dove ci sono quattro candidati ufficiali. Per il Pd si ricandida l'attuale sindaco Enzo Bianco, l'eurodeputato Salvo Pogliese è invece il candidato di Forza Italia. Ma ci sono anche il presidente regionale della comunità di Sant'Egidio Emiliano Abramo (per la lista civica 'E' Catania'). Ha confermato la sua candidatura il consigliere comunale Riccardo Pellegrino, (di Fi ma in corsa con lista civica "Un cuore per Catania"), coinvolto nei giorni scorsi in una inchiesta sul voto di scambio e corruzione elettorale. Per il M5s il candidato è Giovanni Grasso, professore di teoria e tecnica dell’interpretazione scenica all’Istituto musicale Vincenzo Bellini. A Messina ci ritenta l'uscente sindaco Renato Accorinti. Tra i candidati anche il deputato regionale Cateno De Luca (Sicilia Vera), Marina Trimarchi per la Lega. Con il movimento Messina Splendida, si candida anche Giuseppe Trischitta, che proprio pochi giorni fa annunciato la sua uscita da Forza Italia, dopo aver saputo che "la composizione delle liste è affidata a Francantonio Genovese. I suoi voti non li voglio", ha detto Trischitta. Salterebbe così l'appoggio del partito di Berlusconi. Daniele Santi Zuccarello con una lista civica. Il consigliere comunale Santi Zuccarello con la lista civica Missione Messina. Si attende di sapere ancora il nome scelto dal Partito Democratico, che avrebbe rinunciato almeno per il momento a fare le primarie. Tra i più gettonati compaiono Felice Calabrò, Antonio Saitta. Il candidato del centrodestra è il professore Dino Bramanti, direttore scientifico dell’Ircss “Bonino Pulejo”, che ieri ha ufficializzato la sua corsa alle amministrative. Da confermare anche la candidatura di Giovanni Ardizzone, ex presidente dell’Ars vicino ai centristi di Casini, che potrebbe essere appoggiato da una lista civica formata da un gruppo di professionisti. L'avvocato Vincenzo Ceraolo, presidente degli ordini degli avvocati. Per LeU Maria Flavia Timbro, già candidata alle politiche, per il M5s quello dell’ingegnere capo dell’ispettorato del lavoro, Gaetano Sciacca.