Sabato 23 Novembre 2024

Crias e Ircac, polemica tra Cancelleri e Musumeci e il M5s chiede l'audizione all'Ars

Musumeci e Cancelleri

PALERMO. Crias e Ircac al centro del dibattito politico in questi giorni. Gli istituti di credito regionali dedicati, rispettivamente, alle imprese artigiane e alle cooperative, sono state oggetto di una polemica tra il deputato del M5s, Giancarlo Cancelleri, e il presidente della Regione, Nello Musumeci. Ad accendere la miccia era stato ieri Cancelleri che in una nota aveva lanciato l'allarme su 30 milioni di euro bloccati nei due istituti a causa, dice, da "una delibera del governo Musumeci del 9 febbraio scorso, che ha separato gli enti strumentali, in questo caso Ircac e Crias, dagli organi strumentali, i fondi con cui gli enti operavano". In particolare, secondo l'esponente pentastellato ci sarebbero 20 milioni bloccati alla Crias e 10 milioni all'Ircac, relative a centinaia di pratiche di finanziamento per le imprese. «Ad Ircac e Crias - sostiene Cancelleri - in sostanza, sono venuti a mancare i finanziamenti, e per loro è scoppiato il caos, con ripercussioni immediate su artigiani e cooperative che hanno visto bloccate le loro pratiche. «Questo atto - conclude Cancelleri - va revocato immediatamente, restituendo i fondi all’operatività degli enti. Non vorremmo che si stia cercando di mettere in ginocchio i due enti per spianare la strada al superIrfis in finanziaria. In pratica si crea il problema per poterlo risolvere successivamente. Il superIrfis va tolto dalla finanziaria». Non si è fatta attendere la replica del governatore Musumeci: "Nessun blocco del credito alle imprese per Crias e Ircac. L'inserimento dei fondi gestiti dai due enti nell'applicazione del decreto legislativo 118 sull'armonizzazione contabile discende, direttamente, dall'ordinamento statale e dai vincoli sul consolidamento di bilancio. La giunta regionale ha già spostato al 31 dicembre 2018 gli adempimenti per i due istituti che potranno, quindi, erogare i finanziamenti alle imprese senza alcun impedimento. Va pertanto respinta ogni speculazione politica sui ritardi di strutture che, comunque, debbono adeguarsi alla legge. Semmai questa circostanza rende ancora più necessaria l'urgenza di una riforma di Crias e Ircac alla quale questo governo ha già messo mano". Ma la telenovela non si è fermata, perché nella serata di ieri è arrivata la controreplica di Cancelleri: “Nessuna speculazione politica su Ircac e Crias, ma solo reale e sentita preoccupazione per la sorte delle imprese artigiane, commerciali e delle società cooperative. Per Musumeci sarebbe tutto a posto? A noi non risulta, anzi da quel che sappiamo sarebbero a rischio da aprile pure gli stipendi dei 73 dipendenti della Crias, che si reggeva con gli introiti provenienti dall'istruzione delle pratiche. A questo punto - conclude Cancelleri -, visto che non crediamo ad una sola parola di quello che dice Musumeci, chiederemo l'audizione in commissione dei due direttori. In questi casi la verità sta solo nelle carte scritte e se il governo vuole smentirci farebbe bene a tirarle fuori”.

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