ROMA. Sono in corso nella Sala dei Busti a Montecitorio i primi incontri convocati dai capigruppo del Movimento 5 Stelle, Danilo Toninelli e Giulia Grillo con Lega, Forza Italia e LeU per fare il punto sulla formazione del nuovo governo. Nella riunione con la Lega hanno partecipato i capigruppo leghisti Giancarlo Giorgetti e Gian Marco Centinaio. Per Forza Italia invece sono presenti la senatrice azzurra Anna Maria Bernini e la capogruppo alla Camera Maria Stella Gelmini. Occhi puntati soprattutto sull'accordo M5s e Lega, ma anche sulle scelte di Forza Italia, da cui potrebbe dipendere la posizione assunta da Matteo Salvini, candidato premier e alleato di Fi alle elezioni politiche. Ieri però tirava aria di tensione fra il leader della Lega e Luigi Di Maio, attorno al quale il M5s ha fatto quadrato per la premiership. "Oggi ci siamo scritti e vedrò Di Maio prima delle consultazioni ma dire 'io io io' non è il miglior modo di dialogare - dice Salvini -. Gli servono 90 voti. Da solo dove va?". "Vuole fare il governo con i 50 voti del Pd di Renzi in accordo con Berlusconi? Auguri!", ribatte Di Maio. Prosegue così la schermaglia tra i due protagonisti della partita per il governo. Sullo sfondo, il nodo di chi sarà il premier: "Non farò il ministro di Di Maio", dice Salvini. Ma il capo M5s su Palazzo Chigi non sembra transigere. Un possibile nome terzo, non si vede all'orizzonte. Le consultazioni al Quirinale inizieranno mercoledì 4 marzo. Ma il primo giro rischia di andare a vuoto. Perché la via di un'intesa giallo-verde è irta di ostacoli, a partire dalla volontà di Salvini di includere Forza Italia. Il M5s prova a rilanciare la propria iniziativa convocando già per domani un incontro "sui programmi" dei capigruppo di tutti i partiti. Ma il Pd, corteggiato dai grillini e agitato dalle sue divisioni, si tira fuori: "Non avranno i nostri voti", dice Matteo Renzi. Anche Salvini, che in serata tiene un comizio a Venafro in vista delle elezioni molisane, prova a spingere sull'acceleratore: "O parte un governo o si va subito al voto. Non ci sto a tirare a campare, discutere per un anno di legge elettorale sarebbe devastante". Il leader della Lega assicura che il centrodestra è "granitico", anche se al primo giro di consultazioni ognuno si presenterà per proprio conto. Aggiunge che con il M5s "c'è un dialogo": un governo è possibile.