ROMA. "Il premier spetta al centrodestra", dice Matteo Salvini che apre al dialogo con tutti dal M5s al Pd. Ma nel frattempo aleggia anche il nome di un esterno, quello di Carlo Cottarelli. Si prevede una settimana in cui nomi e geometrie varieranno continuamente in cerca della soluzione per far nascere il nuovo governo.
«Il problema non è la persona. Il problema è il programma. E chiunque ci sostenga e ci aiuti a realizzare questo programma farà parte della maggioranza. Io sono pronto, non escludo nulla, neanche in caso di altre eventualità. Non abbiamo mai parlato di Governo con i 5 stelle. Il che non esclude che un domani, se si facesse un accordo, si possa lavorare insieme, però in caso sarà su un programma di centrodestra, dove ci sono le idee della Lega. Lo offriremo ai 5 stelle e a tutti gli altri e perché no, anche al PD, anche se penso sia difficile si possa governare con chi ha governato negli ultimi 5 anni». Così si è espresso il leader della Lega Salvini ai microfoni del Giornale radio (Rai Radio1). «Dico che il centrodestra è compatto e resterà compatto anche in seguito. E che il premier spetta al centrodestra», è il punto fermo di Salvini che - in un’intervista pubblicata da Messaggero, Mattino e Gazzettino - precisa quale sarà lo schema che proporrà al Colle: «Si parte dal programma del centrodestra, ma non potendo governare da soli, perché al momento non abbiamo numeri sufficienti, siamo disposti ad ampliare e a modificare il nostro programma, tutelandone la coerenza. Non sono uno che s'impunta».
Salvini parla anche del Sud sottolineando che «la tassa unica al 15 per cento è richiesta ovunque da tanti imprenditori, ma gli effetti più forti li avrebbe al Sud, sul turismo, sull'agricoltura. E tante aziende anche straniere, con una tassazione ridotta, potrebbero andare in questa parte d’Italia. Con i 5 stelle, proprio sul Sud ci dovremo chiarire bene», «non servono regalie ma garanzie che permettono di rientrare nel mondo del lavoro. Più assistenza, ben finalizzata, occorre nel Mezzogiorno e non assistenzialismo».
Intanto, si rincorrono i nomi per il premier. Renato Brunetta di Forza Italia prova a stoppare sul nascere quello di Carlo Cottarelli: "No ai premier esterni. Ne abbiamo avuti fin troppi. Siano gli uomini del centrodestra a governare questo Paese. No a lancieri bianchi e salvatori della Patria. Abbiamo già avuto Monti: basta». Cottarelli viene anche indicato nel ruolo di possibile ministro dell'Economia: «I vincitori del 4 marzo - dice l'ex commissario alla spending review - hanno anche proposte positive per la crescita: lotta alla corruzione, eliminare la burocrazia, semplificare, rendere la giustizia più veloce. Non ne faccio questioni di nomi o schieramenti. Però se qualcuno chiede che io sia coinvolto, io chiedo: per fare cosa? Se per fare cose che secondo me sono sbagliate, allora ci sono tante altre persone. Anche perché c'è poco da scherzare. L'unica maggioranza in parlamento oggi è per far salire il deficit».
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