PALERMO. Nuovi tagli alle spese dell'Ars: è quanto annuncia il presidente dell'Assemblea siciliana, Gianfranco Miccichè: «Stiamo valutando la possibilità di effettuare ulteriori tagli della spesa dell’Assemblea, oltre ai risparmi già ottenuti con la riduzione degli stipendi dei dipendenti». «Tengo moltissimo alla correttezza dei numeri, perché in passato sono stati fatti tanti errori. Le cifre che ha trovato l’assessore Armao non ci lasciano tranquilli, ma da parte mia c'è la massima attenzione perché si affermi un percorso di risanamento delle finanze regionali». E' l'invito del presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, come si legge in una nota dell’ufficio stampa della Presidenza. Invito, quello del presidente Miccichè, si legge ancora nella nota, raccolto dal presidente Graffeo che ha espresso la propria disponibilità «a collaborare con l’Assemblea regionale per trovare soluzioni ed esprimere pareri». «Voglio rassicurare il presidente Miccichè - ha sottolineato Graffeo - che noi facciamo nostro il motto della Corte dei conti dell’Unione europea che afferma 'Contate su di noi e noi facciamo i conti per voi'». «Il Defr rappresenta il principale documento di programmazione di politica economica e di rilancio», ha affermato il presidente della commissione Bilancio Riccardo Savona in apertura dei lavori. Dal Defr è emerso «il disavanzo complessivo di 400.179.733 euro nel 2018, il mancato contenimento della spesa per il personale e le carenze dell’organizzazione amministrativa». Altra anomalia evidenziata dalla Corte dei conti riguarda le partecipate: «Il quadro tendenziale allegato al Defr 2018-2020 non tiene conto degli enti regionali - si legge nella relazione - Carente è il sistema dei controlli che non vengono effettuati sui bilanci degli enti». Qualche spiraglio arriva, invece, «per le spese sanitarie (9.217 milioni) che per l’esercizio 2018 segnano una riduzione di oltre 500 milioni rispetto al pre-consuntivo 2017». Consapevole dei limiti del Defr ma fiducioso nell’azione del governo è l’assessore all’Economia Gaetano Armao: «Il Defr fotografa una situazione drammatica che impone rigore - ha spiegato -. Si tratta di un documento ponte che chiude un’impostazione che vede la Regione in assoluta remissione rispetto allo Stato. L’obiettivo di questo governo è rinegoziare accordi con lo Stato. Siamo pronti - ha concluso Armao - a istituire un collegio dei revisori che abbia un ruolo di controllo sulla finanza pubblica, sulle partecipate e sugli enti collegati»