NIZZA.«Forse sono cieco io o forse non gliel'hanno detto ancora che è nero. Ma vergogna!!!». Sul suo profilo Instagram l’attaccante del Nizza Mario Balotelli, lui che negli stadi il razzismo lo ha conosciuto con i «buuu» e le banane che gli piovevano addosso, critica aspramente Toni Iwobi, responsabile Immigrazione della Lega Nord, e primo senatore nero d’Italia eletto in Parlamento. «Balotelli, non mi piaceva in campo, mi piace ancor meno fuori dal campo». Così il segretario della Lega Matteo Salvini dopo gli attacchi del giocatore a Tony Iwobi neo eletto al Senato per la Lega. "Le critiche di Balotelli? Preferisco ignorarlo in questo momento. Non mi interessa quello che scrive, ne ho abbastanza delle polemiche: voglio pensare al mio territorio e al nuovo compito che mi hanno affidato. Lui è un grande giocatore e rimarrà tale, spero che si limiti a fare il suo bel lavoro". Toni Iwobi, il neo senatore leghista di origine nigeriana, risponde così a Radio Capital all’attaccante del Nizza che l’ha attaccato su Instagram. "Io ho due squadre del cuore: l’Atalanta e l’Inter. Se Balotelli giocasse nella mia squadra del cuore, certo, tiferei per lui. Quando è andato al Milan ci sono rimasto male, visto che sono interista. La Lega razzista? Non lo è, lo dite voi", ha aggiunto. Toni ChiKe Iwobi, 62 anni, da 25 militante del Carroccio, di professione piccolo imprenditore nel settore della sicurezza e dei servizi informatici. Due lauree, vive con la moglie Lucia e i figli Elisabetta e Clifford (è anche nonno) a Spirano, centro di cinquemila abitanti della Bassa bergamasca e tra le roccaforti della Lega: con 6.194 preferenze, il sindaco Giovanni Malanchini - noto per aver fatto registrare, anni fa, la voce del risponditore automatico del centralino del municipio in dialetto bergamasco - è risultato tra i più votati della Lega per il Consiglio regionale della Lombardia. E a Spirano, dove domenica la Lega ha ottenuto il 46,07% dei voti alla Camera e il 48,47% al Senato, Iwobi è consigliere dal 1993 a oggi ed è stato anche assessore dal 2010 al 2014. Matteo Salvini lo aveva nominato nell’ottobre del 2014 responsabile federale del Dipartimento immigrazione del partito. Nato il 26 aprile del 1955 a Gusau, cittadina della Nigeria Nord Occidentale, nello stato di Zafara, in una famiglia di 11 fratelli, nel Paese d’origine ha trascorso i primi sette anni di vita, studiando alle scuole cattoliche. Giunto in Italia con un visto da studente nel 1976, il neosenatore del Carroccio ci tiene a ripercorrere il suo iter di "immigrazione legale". Di madrelingua inglese, si è diplomato a Manchester in economia aziendale con specializzazione in marketing, sales & business management e ha poi ottenuto un diploma di analista contabile a Treviglio (Bergamo). Ottenuta una prima laurea in Computer information science, in Italia si è laureato in Scienze dell’informazione. Dal 2001 è amministratore delegato della 'Data Communication labs Srl' con sede proprio a Spirano e che si occupa di servizi informatici, tra cui la progettazione di software gestionali, la gestione di reti locali e sistemi di sicurezza, la realizzazione di siti internet, oltre a un servizio di provider per la Carta regionale dei servizi. In precedenza, Iwobi aveva lavorato come direttore tecnico e commerciale in una ditta che opera nel settore informatico e ha sede a Roveredo, in Svizzera, e negli anni '80 è stato responsabile del personale in un’azienda di Vimodrone (Milano) che opera nel settore degli impianti petroliferi e del gas. «Dopo oltre 25 anni di battaglia nella grande famiglia della Lega, sta per iniziare un’altra grande avventura - commenta Iwobi -. Ringrazio Matteo Salvini, un grande leader che ha portato la Lega a diventare la prima forza di centrodestra del Paese! La politica non si fonda su sensazioni o prime impressioni, ma sul realismo, e cioè quella capacità di leggere e interpretare le situazioni reali, per come esse si presentano, per arrivare a soluzioni di qualità. La discriminazione? Nasce quando dilaga l’immigrazione clandestina». «Il razzismo in Italia è solo a sinistra», ha chiosato su Facebook Salvini.