ROMA. Conferma la sua partecipazione alla manifestazione unitaria del centrodestra di giovedì a Roma, rilancia Tajani come premier ma si dice disponibile ad essere lui il capo del governo tra un anno, qualora tornasse candidabile. Silvio Berlusconi non nasconde troppo le carte e su Tajani ai microfoni di '6 su Radio 1' dice: "Sono vincolato da lui, per l'altissima carica che ricopre, a fare il suo nome soltanto quando lui me ne darà l'autorizzazione". E ancora. "Possono tutti capire che sarebbe un candidato eccellente perché l'Italia oggi non conta più niente in Europa e nel mondo. Con lui conterebbe moltissimo perché è il presidente dell'istituzione europea eletta direttamente dai cittadini europei, quindi la più importante, ed è considerato da tutti come il miglior presidente che ci sia mai stato". Ma Tajani frena: "Io vorrei restare presidente del Parlamento europeo, è importante per l'Italia", dice in un'intervista alla Welt pubblicata stamani. Tajani afferma di esserne "onorato" ma aggiunge di fare "tutto per lavorare ancora nell'interesse dell'Europa". Su Berlusconi dice che è stato "l'ultimo grande statista italiano" ed è oggi "l'unico antidoto" al Movimento 5 Stelle. "Berlusconi ha cambiato il linguaggio della politica e il modo di fare politica - risponde a una domanda sull'attitudine populista dello stesso Berlusconi - lui parla direttamente ai cittadini. Forza Italia è però ancorata alla linea politica conservatrice nel Parlamento europeo". Berlusconi, intanto, al Forum live Facebook-Ansa rispondendo a chi gli chiede se in caso di stallo e nuove elezioni tra un anno, qualora tornasse candidabile, dice che sarebbe pronto a proporsi di nuovo come presidente del Consiglio. "Noi non siamo la Germania, i partiti in campo hanno visioni e principi differenti e noi leader del centrodestra ci siamo obbligati con i nostri elettori a non dare vita a grandi coalizione" che in Italia sono percepite come "inciuci". "Sono sicuro che questo non avverrà, e che noi saremo in grado di avere un governo", afferma il leader di FI. "La nostra coalizione non ha nulla a che fare con Casapound, né con i loro programmi. Non avrà nulla a che fare con Casapound né ora né dopo' le elezioni', ha anche detto Berlusconi rispondendo a una domanda sulla disponibilità data nei giorni scorsi da Salvini a fare un'intesa con Casapound. "I 5 stelle non sono capaci di amministrare un'edicola, lo hanno dimostrato dovunque siano stati chiamati ad amministrare le città", sottolinea anche il leader di FI, il quale in seguito ha aggiunto: "Domandate a Di Maio, come può un ragazzotto che non è riuscito neppure a studiare e lavorare prendere la responsabilità di un governo del Paese?".