PALERMO. Il pestaggio di Massimo Ursino, dirigente palermitano di Forza Nuova, avvenuto in pieno centro a Palermo nel pomeriggio di ieri, ha provocato le reazioni e le prese di posizione di numerosi politici siciliani e nazionali. Tra i primi a intervenire Roberto Fiore, leader nazionale di Forza Nuova, che sul suo profilo Facebook ha invitato «tutti i militanti di Forza Nuova e tutti gli alleati di Italia agli italiani alla mobilitazione piena per evitare che la violenza comunista unita ai poteri forti soffochi la nostra voce. Siamo tutti con Massimo Ursino e questo sabato sarò a Palermo». Per il sindaco, Leoluca Orlando, "quanto avvenuto con l'aggressione ai danni del segretario provinciale dell'organizzazione neofascista Forza Nuova a Palermo, è il segno della degenerazione che la politica italiana sta subendo, dopo avere sottovalutato la recrudescenza di fenomeni e comportamenti fascisti e razzisti, che rischiano di infettare culturalmente la società civile, anche quella che antifascista e antirazzista si proclama. Il fascismo non si combatte con lo squadrismo, bensì con la cultura e la resistenza". E una condanna «senza se e senza ma» arriva dal presidente della Regione, Nello Musumeci che parla di «un atto inqualificabile, frutto del pesante clima di odio politico che caratterizza in Italia le ultime fasi di questa campagna elettorale. Si vuole a tutti i costi innescare una spirale di violenza per fare ripiombare, non solo Palermo, negli anni bui della prima repubblica e dello scontro fisico. Nella certezza che gli inquirenti riusciranno a fare luce sugli autori dell’agguato di via Dante, faccio appello ai militanti di tutti gli schieramenti affinché in ognuno il coraggio e l’intelligenza vadano sempre assieme, nel rispetto delle idee altrui». «Quanto accaduto a Palermo è molto grave», ha detto il vicesegretario del Partito Democratico Maurizio Martina ospite a Radio Popolare. «Il fascismo si combatte con la cultura non con la violenza. Di fronte alla violenza che sta prendendo piede in Italia e in Europa dobbiamo tutti fare un passo in avanti e mettere in moto una partecipazione democratica». «Condanno la brutale aggressione di Palermo ai danni di un esponente di Forza Nuova. I violenti non usino l’antifascismo per giustificare le loro azioni. L'antifascismo è una cultura di pace». Così su twitter la Presidente della Camera e candidata di LeU Laura Boldrini. Su Facebook si numerosi i commenti dei vari esponenti politici. Il segretario del Movimento nazionale, Gianni Alemanno, mette nel mirino i presidenti di Camera e Senato: «Dopo l’aggressione al dirigente di Forza Nuova a Palermo legato mani e piedi con nastro adesivo da imballaggio e pestato a sangue, Boldrini e Grasso interverranno o dovremo considerarli i mandanti morali di questa agghiacciante aggressione?». Mentre il deputato Pd Emanuele Fiano condanna la violenza: «Non so chi sia stato a commettere questa violenza. Chiunque sia stato la violenza bestiale per me non sarà mai giustificabile. Condanno questo episodio a maggior ragione perché considero inaccettabile la ripresa del neofascismo e dunque le idee di Forza Nuova. Ma il neofascismo si batte con la politica e con la democrazia non con la violenza». Il sottosegretario alla Salute, Davide Faraone, ha sentito «il ministro Marco Minniti perché l’aggressione di ieri a Palermo non solo è da condannare ma è un campanello d’allarme da non sottovalutare. Mi ha detto che sono in corso perquisizioni e indagini serrate. La politica, nel contempo, ha il dovere di rispondere con i fatti, cominciando ad abbassare i toni».