
PALERMO. "E' un atto gravissimo di crudeltà gratuita in dispregio del mondo animale. Non è uccidendoli che si risolve il problema dei cani randagi. Per questo motivo, è necessario istituire subito all'Ars una commissione parlamentare che studi il fenomeno del randagismo e si faccia carico di trovare soluzioni concrete".
Lo dice il presidente dell'Ars, Gianfranco Miccichè, dopo che a Sciacca sono stati avvelenati trentatré cani. Miccichè esprime solidarietà al sindaco di Sciacca, Francesca Valenti, minacciata di morte. "Sono dispiaciuto e indignato per gli atti intimidatori subiti dal sindaco a cui esprimo vicinanza, perché i primi cittadini oggi sono esposti nella trincea più difficile", aggiunge. Nei giorni scorsi Miccichè ha nominato un consulente, Giovanni Giacobbe, competente in materia di randagismo e riferimento delle principali associazioni animaliste del territorio.
"Affrontare il problema del randagismo, oggi vera e propria emergenza regionale, significa dare piena attuazione alla legge di riferimento n.15 del 2000 - spiega Giacobbe - Insieme con le principali associazioni animaliste, che hanno il polso reale del territorio, stiamo approfondendo ogni modalità di intervento, e tentando di recepire ed accorpare tutte le istanze di questi soggetti. Sarà l'occasione per tracciare il solco di una vera e propria rivoluzione culturale animalista e realizzare, anche in materia di tutela della salute pubblica, certezza di giuste regole e di altrettanti giusti diritti".
Sulla questione interviene anche Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista e della Lega italiana per la difesa degli animali e dell'ambiente (Leidaa): "Se davvero si vogliono impostare misure immediate e risolutive contro il randagismo dilagante in Sicilia, è indispensabile richiamare alle proprie responsabilità i soggetti cui le leggi vigenti affidano compiti evidentemente disattesi: i prefetti, i sindaci, le aziende sanitarie (Asp)".
"L'uso del veleno - afferma l'ex ministro - per risolvere, con un macabro e inaccettabile fai-da-te l'emergenza randagismo, è purtroppo cosa di tutti i giorni, in Sicilia e in altre regioni del Paese. Ma le dimensioni del massacro dicono che in alcuni territori si è ormai passato ogni limite, sia per quanto riguarda le sofferenze inflitte ad animali, sia per il pericolo di sicurezza e sanitario per le persone, sia per l'immagine di un territorio dove quest'anno tornerà anche il Giro d'Italia, passando proprio per Sciacca".
5 Commenti
loki
18/02/2018 15:28
debellate il randagismo. non avremo più cause, denunce, controdenunce richieste di risarcimento danni, persone in ospedale per morsicature, imponete la vendita di animali direttamente sterilizzati e con microcip in modo da risalire al proprietario sempre e comunque.
giorgio
18/02/2018 16:30
Che il sacrificio di questi poveri cagnolini serva una volta per tutte a risolvere il problema del randagismo in Sicilia, problema di cui le prime vittime sono proprio i cagnolini.
Maria Letizia Magri
18/02/2018 23:42
un addestratore!! AVREMO IL DOPPIO DEI RANDAGI....ma tutti molto bene addestrati !!!!!!
Paolo 65
19/02/2018 12:51
E' pura crudelta' avvelenare i cani e/o qualsiasi altro animale. Ma è anche corretto rendere le strade sicure , specie di Notte o all'alba quando si vedono branchi di cani , pornti ad aggredire anche il sempice operatore ecologico che fa il proprio dovere. Gli animalisti come tutte le associazioni , anche degli ambientalisti hanno il difetto interporre i loro principi anche contro i diritti dellle persone inquanto uomini e donne , certamente diversi dagli animali ( Differenza che ha voluto il creatore ) Quindi senza essere estremisti ma operare con coscenza ed equità, bisogna cercare di rendere vivibili le citta' ( messina - Cinghiali per le strade ) Creare centri di raccolta, cura nonche' periodica sterilizzazione dei cani randagi. Vivrebbero megli gli animali e meglio i cittadini. SE il cane morde e l'uomo no ci sara' una differenza.. Sono stato morso da un cane ( pastore tedesco, al guinzaglio del padrone, ( Come dice la canzone Non gli avevo fatto niente )
Enzo Sciabica
19/02/2018 22:03
Quante volte, a Mazara del Vallo, ho tentato di mettermi in contatto con l'ENPA (oltre che con il Comune), sia locale che nazionale, per arginare il fenomeno dei cani randagi e dei cani incustoditi, lasciati liberi di predare i nidi di Fratino e di Fraticello (uccelli super protetti d'interesse internazionale), nonchè i fenicotteri della laguna suburbana di Tonnarella. Non ho mai avuto risposta dalla responsabile della locale sezione ENPA, mentre dalla sede nazionale mi sono state aperte le braccia. Non hanno pensato neanche di fare una lettera di sollecito al Sindaco, come ha, invece, fatto un'Ass.ne ambientalista. E' intervenuta la Polizia municipale assieme elle Guardie Forestali del Distaccamento di Castelvetrano che però non dispongono dell'attrezzatura adeguata per catturare i cani, alcuni dei quali (una decina) inselvatichiti (quindi pericolosi anche per l'uomo), che hanno trovato sicuro alimento nell'ecosistema lagunare. Le Guardie avevano però provveduto a rendere inospitale una sorta di rifugio (una barca capovolta) che i cani utilizzavano addirittura come nursery. Una ventina di giorni addietro, ignoti hanno provveduto a restaurare il summenzionato ricovero, rendendolo ancora una volta ricettacolo di cani e di ossa che qualcuno provvede a movimentare sul posto, pensando di nutrire i cani.