Acqua e rifiuti, è stato di emergenza
Arriva l'ok del consiglio dei ministri
Poteri speciali a Musumeci per un anno
ROMA. Il Consiglio dei ministri ha approvato la dichiarazione dello stato di emergenza per la crisi idrica di Palermo e per la gestione dei rifiuti in Sicilia. L’ordinanza di Protezione Civile assegna poteri speciali a Musumeci per un anno. Tanto è il tempo che Roma concede alla Regione per affrontare in deroga alle norme vigenti l’emergenza rifiuti in tutta la Sicilia e la crisi idrica nella sola provincia di Palermo. La stessa ordinanza individua come commissario il presidente Musumeci. Che a sua volta potrà nominare due sub commissari: uno si occuperà dei rifiuti e l’altro dell’acqua. Secondo le indiscrezioni la scelta dovrebbe cadere su ex prefetti o dirigenti nazionali. E ognuno dei due nuovi sub commissari guiderà una apposita struttura che verrà realizzata all’assessorato regionale all’Acqua e ai Rifiuti. L’ordinanza non assegna nuovi fondi alla Regione ma permette di impiegare risorse europee e nazionali per gestire questa fase. Il piano, che prevede la turnazione dell'erogazione dell'acqua nel capoluogo può dunque partire. La riserva del resto si è assottiglia nonostante la pioggia caduta negli ultimi giorni. E l’acqua caduta non è bastata ieri a spegnere le polemiche tra la Cisl e l’Amap. “Ancora una volta il governo nazionale dimostra grande attenzione per la Sicilia. Ora tocca al governo regionale sapere affrontare questa situazione, senza scaricare responsabilità sui Comuni e senza continuare ad accusare ‘altri’ di uno scenario che oggi ha contorni ben diversi dal passato. Musumeci non ha più alibi: grazie al governo Gentiloni, adesso ha tutti gli strumenti per potere intervenire e superare questa crisi”. Lo dice Giuseppe Lupo, presidente del gruppo PD all’Ars. “Il Partito Democratico all’Ars farà la propria parte, senza preconcetti ideologici e senza strumentalizzazioni. Musumeci riferisca le azioni che intende intraprendere, noi – aggiunge Lupo – ci faremo portavoce delle necessità delle amministrazioni locali e dei siciliani che non meritano di subire ulteriori disagi in tema di servizi idrici e rifiuti”. "La dichiarazione dello stato d'emergenza per la crisi idrica di Palermo e per la gestione dei rifiuti in Sicilia decisa dal Consiglio dei ministri sancisce il fallimento di anni di governo in Sicilia", afferma il vice presidente della commissione Esteri della Camera, Erasmo Palazzotto, candidato a Palermo per Liberi e Uguali. "La crisi idrica, ampiamente prevedibile ed evitabile - sottolinea Palazzotto - è dovuta principalmente a politiche scellerate che hanno consegnato ai privati la gestione delle risorse idriche senza mai pretendere una manutenzione delle reti e degli invasi. Così come quella dei rifiuti, frutto di anni di speculazioni che hanno visto la politica al servizio dei signori delle discariche senza nessuna programmazione per implementare il riciclo ed il riuso dei rifiuti".