PALERMO. «Entro il 2023, alla fine dell’attuale legislatura, il Governo Regionale si propone di porre la prima pietra del ponte di Messina. La giunta di Governo ha già parlato con le società di traghettamento e gli amministratori di Ferrovie e Anas e nessuno si è opposto, così come è prevedibile non si opporrà il successore del Ministro Delrio nel nuovo governo».
Lo ha affermato l’Assessore alla Infrastrutture della Regione Siciliana Marco Falcone, a conclusione del convegno «Per una svolta dei Trasporti in Sicilia: analisi economiche e scelte modali» svoltosi a Palermo.
Al convegno erano presenti alcuni fra i maggiori esperti italiani del settore. Per Marco Ponti, professore emerito del Politecnico di Milano ed i professori Francesco Ramella dell’Università di Torino e Pietro Beria, del Politecnico milanese «senza dubbio i servizi di trasposto pubblico stradale assicurano una maggiore capillarità, rapidità e convenienza per i passeggeri rispetto ai collegamenti ferroviari».
Per il Professore Giovanni Tesoriere, docente di Ingegneria aerospaziale e preside della Facoltà di Ingegneria e Architettura dell’Università di Enna «in Sicilia occorrerebbe un piano Marshall per i trasporti perché dopo decenni di gridare al lupo al lupo si è arrivati alla soglia del collasso delle infrastrutture per mancanza di manutenzione e dei tempi biblici per la esecuzione dei lavori». Secondo il docente «per il trasporto sia dei passeggeri che delle merci l'abbinamento più funzionale è quello gomma - nave - aereo che, sempre di più, risulta concorrenziale soprattutto per le lunghe percorrenze».
«Il Governo degli annunci elettorali di Musumeci è di nuovo all’opera. A colpire, riproponendo il Ponte sullo Stretto di Messina, mentre nell’isola muoversi in auto, macchina e con mezzi efficienti è un’odissea, è stavolta l’assessore Falcone, che a un mese dal voto annuncia che nel 2023 sarà posta addirittura la prima pietra».
Lo dicono il vicepresidente dell’Ars Giancarlo Cancelleri e il deputato del M5S Giampiero Trizzino. «Non sono ancora riusciti a mettere in sicurezza l’autostrada che da Messina conduce a Catania, né avviato la costruzione del ponte all’altezza di Scillato sulla A19 - proseguono - , la rete stradale e autostradale in Sicilia è in condizioni pessime, i Liberi consorzi commissariati non si occupano della manutenzione delle strade provinciali perché non hanno soldi, andare da Nicosia a Troina è un avventura del terzo millennio e loro cosa propongono?»
«Pensano a fare il Ponte sullo Stretto per collegare il nulla della viabilità siciliana con il nulla della viabilità del Meridione. - aggiungono - E’ semplicemente anacronistico, imbarazzante e improponibile». «I siciliani concludono - hanno bisogno di strade, ferrovie non di buffonate, spot e slogan da campagna elettorale».
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia