PALERMO. «Ci giochiamo una sfida per il Paese contro il populismo e il qualunquismo del M5s e un centrodestra razzista», dichiara in conferenza stampa il sottosegretario Davide Faraone . «Scambiare queste elezioni per un congresso del Pd fa solo danno al centrosinistra, di queste dinamiche se ne parlerà dopo il voto negli opportuni organismi di partito». «Il Pd è un partito meno ideologico rispetto al passato - aggiunge Faraone -, ispirato ai valori del centrosinistra, dove non prevale più la logica del chi siete, cosa volete, dove andate o quel modello da caserma di rappresentazione di una identità piuttosto che di un’altra». Il sottosegretario ha espresso «orgoglio per la composizione di liste elettorali competitive». «Della promessa fattagli di una candidatura alle politiche ne ha parlato solo Rosario Crocetta, sono cose raccontate da lui: Renzi non ne ha mai fatto cenno in questi mesi», risponde ai cronisti sulle polemiche sollevate dall’ex governatore della Sicilia nei confronti del Pd per le scelte nelle candidature. Sulle polemiche nella minoranza per alcune esclusioni, Faraone getta acqua sul fuoco: «In parte si tratta di polemiche fisiologiche, anch’io in passato ebbi da ridire per alcune imposizioni ma questa volta in Sicilia non c'è stato alcun paracadutato, i candidati sono espressione dei territori». «Poi - osserva - è chiaro che essendoci 24 parlamentari uscenti non è stato semplice perché abbiamo avuto a che fare con una nuova legge elettorale. Era ovvio che potevano esserci elementi di criticità, in effetti qualche esclusione c'è stata». «Caro Davide, non sono giustizialista, sei tu leggerino ed imprudente. Tant'è che sono disposto a cambiare idea su Navarra, quando il rettore aiuterà il popolo siciliano a capire le malefatte della mafia, come faceva Peppino Impastato». Lo dice l’ex presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta «replicando così a un impacciato Faraone che non sa come difendere le sue scelte sulle liste Pd e che mi accusa classicamente di giustizialismo». «Navarra, invece, di minacciare querele - aggiunge Crocetta -, organizzi una bella conferenza stampa, durante la quale ci potrà dire tutto quello che è a sua conoscenza sugli ignobili delitti e comportamenti dei suoi parenti. Non è un problema di giustizialismo, ma necessita di conoscere la verità. Quella verità che non si riesce mai a sapere».