PALERMO. Discariche al collasso in Sicilia, impianti di compostaggio mai realizzati, fondi che rischiano di andare perduti. Ma soprattutto la raccolta differenziata è ferma al 15%. Questo pomeriggio il presidente della Regione, Nello Musumeci chiederà a Roma poteri speciali per l’ampliamento della settima vasca di Bellolampo e l’apertura di due nuove discariche a Gela ed Enna. Intanto dai 50 Comuni del’hinterland palermitano arriva un nuovo allarme per il conferimento dei rifiuti nella discarica di Bellolampo. Il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque si dice preoccupato: “Arrivano notizie preoccupanti da Ecoambiente, la ditta che si occupa dello smaltimento dei rifiuti provenienti da 50 comuni del palermitano - dice Cinque – la società ha comunicato ai Comuni, che a seguito del rifiuto di Oikos, che gestisce i rifiuti a Motta Sant’Anastasia, nel far conferire presso la discarica catanese”. Perciò da domani non verrà effettuato il servizio di raccolta dell’indifferenziato. Ecoambiente fa sapere che ha comunicato via pec anche a tutti gli organi competenti maggiormente esplicativa di quanto accaduto e precisano: “Siamo dispiaciuti e ci stiamo adoperando per la soluzione del problema con l’aiuto della Regione”. Nell'incontro di oggi con il premier Paolo Gentiloni e il ministro per il Mezzogiorno Claudio De Vincenti - come riporta il Giornale di Sicilia oggi in edicola -, il presidente della Regione chiederà poteri speciali per Bellolampo e i nuovi impianti a Gela ed Enna. Verrà reclamata anche l’attivazione di due strutture di compostaggio e biostabilizzazione ferme, una è quella Bisacquino. Ma la Sicilia deve rispondere anche alle minacce di una maxi sanzione dall’Ue. Bruxelles ha bloccato 166 milioni di fondi comunitari che la Sicilia avrebbe potuto utilizzare per potenziare gli impianti di smaltimento dei rifiuti. A Palazzo d’Orleans lo scorso novembre è arrivata una lettera che riporta un lungo elenco di omissioni ed errori che la Regione ha messo insieme negli ultimi anni nella gestione dei rifiuti.