PALERMO. Il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, ha incontrato Alberto Pierobon, veneto d’origine, designato dall’Udc per la delega ai Rifiuti, lasciata da Vincenzo Figuccia che si è dimesso nelle scorse settimane. L’incontro, spiegano fonti del partito, «è stato molto positivo». Pierobon, se Musumeci dovesse a breve ufficializzarlo, però non si dovrebbe insediare subito, probabilmente entro fine mese non appena si libererà degli impegni assunti in precedenza che non gli consentirebbero di assumere immediatamente la delega, che dunque al momento rimane nelle mani del governatore che proprio in questi giorni sta affrontano la delicata questione dei rifiuti. Intanto, per fare il punto della situazione e tracciare una sorta di road map il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha incontrato a Palazzo d’Orleans una rappresentanza di sindaci del Palermitano. Tutti chiamati al capezzale di una congiuntura che si trascina da anni. A far scattare l’allarme è stata questa volta l’impossibilità degli stessi Comuni di poter continuare a conferire i rifiuti nella discarica di Bellolampo, vista l’imminente saturazione e pertanto la possibilità di scaricare l’immondizia solamente per i comuni di Palermo e Ustica. «Siamo tutti in trincea - ha detto Musumeci - e per questo motivo dobbiamo lavorare in sintonia, altrimenti sarebbe la sconfitta della politica. Non voglio assolutamente scaricare la responsabilità sui Comuni, ma abbiamo ereditato una situazione pesante, figlia di un ritardo ventennale. I rifiuti non sono né di destra, né di sinistra e pertanto la battaglia va vinta tutti insieme, consapevoli, comunque, che per superare questa fase, di emergenza nell’emergenza, ci vogliono dai due ai tre anni. Dobbiamo recuperare una carenza strutturale, affinché al termine del mio mandato questa Regione possa essere normale e assicurare standard di efficienza al pari del resto d’Italia». Il presidente della Regione ha illustrato ai sindaci il programma per far fronte all’emergenza che l’amministrazione metterà in campo nel breve-medio periodo, a cominciare dalla ricognizione - già avviata - di discariche nel Palermitano, evitando così il trasferimento dei rifiuti in Sicilia orientale, con conseguente diminuzione dei costi. Musumeci ha ricordato anche che giovedì prossimo incontrerà il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, al quale chiederà poteri straordinari per accelerare l’eventuale realizzazione della settima vasca della discarica di Bellolampo. La parola d’ordine della Regione è riorganizzare il ciclo dei rifiuti, che dovrà aprirsi e chiudersi nell’ambito dello stesso territorio provinciale, senza più «viaggi della speranza», affidando la gestione non alle Srr, ma alle vere assemblee dei sindaci: le Città metropolitane e i Liberi consorzi di Comuni. I sindaci, nei loro interventi, hanno sottolineato che con l'impossibilità di potere continuare a utilizzare Bellolampo i costi di trasporto dei rifiuti nella Sicilia occidentale sono schizzati alle stelle, con ricadute negative per i cittadini che vedranno, a partire da quest’anno, l’aumento della Tari. Altro problema quello dei numerosi pignoramenti che i Comuni stanno subendo, a seguito di procedure esecutive, da parte degli ex Ato in liquidazione. «Ci stiamo attrezzando - ha concluso Musumeci - con misure ordinarie e, confidiamo, anche straordinarie per poter essere normali al massimo entro tre anni. In questo disegno, il ruolo della Regione sarà esclusivamente quello di programmazione e regolazione, la gestione dovrà essere affidata ai territori, come prevede la legge». Alla riunione hanno preso parte anche il dirigente generale del Dipartimento regionale dell’Acqua e dei rifiuti, Salvo Cocina, e il consulente della Regione nella tematica ambientale, Aurelio Angelini.