PALERMO. «Meglio tardi che mai. Finalmente, anche i grandi quotidiani nazionali, hanno scoperto che, dall’1 gennaio 2018, finito il triennio del contributo di solidarietà nazionale voluto dal governo Monti, gli stipendi dei burocrati di Camera e Senato torneranno sopra il tetto dei 240 mila euro». Così il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Giuseppe Milazzo in merito alla polemica dell’aumento degli stipendi degli alti dirigenti dell’Assemblea regionale siciliana.
«Nei due rami del Parlamento, saranno circa 1.700 i dipendenti interessati. - aggiunge - Alcuni di essi, come scrive il Corriere della Sera di oggi, guadagneranno di più dei consiglieri del presidente Usa, Donald Trump. Un elettricista di Montecitorio con oltre 30 anni di anzianità, tornerà a guadagnare 152 mila 663 euro».
«Peccato, però, che alla vigilia della scadenza del triennio, né il presidente del Senato, Piero Grasso, né la presidente della Camera, Laura Boldrini, hanno ritenuto di dovere adottare alcun atto per prorogare la norma in scadenza - sottolinea Milazzo -. E che nessuno, a quanto pare, abbia gridato allo scandalo, come invece è accaduto in Sicilia, facendo dire al presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, cose mai dette».
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