ROMA. Luigi Di Maio al vertice e coadiuvato da una ristretta cerchia di esponenti a lui vicini. Beppe Grillo defilato, con il suo blog che si staccherà dal Movimento. Parte da questi due punti di svolta il nuovo corso del M5S in un anno dove i pentastellati si giocano il tutto per tutto per andare al governo. Domani, 3 gennaio, scadrà il termine per le candidature per le parlamentarie che tuttavia, almeno per ora, sono annunciati solo per i plurinominali. «Abbiamo davanti 61 giorni che saranno fondamentali e durante i quali ogni portavoce, ogni attivista, ogni sostenitore deve impegnarsi al massimo per cogliere questa occasione irripetibile», è il post con cui il M5S lancia la campagna del 2018. Post che potrebbe essere uno degli ultimi a parlare della politica del Movimento sul blog di Beppe Grillo. Ieri il Garante ha infatti ufficializzato il distacco della sua «creatura» dal Movimento che migrerà sul blog delle Stelle, creato nella primavera del 2016 e finora rimasto dietro le quinte. E il cambio comporta diverse incognite, sia in termini di utenti/visualizzazioni (il blog di Grillo è tra i più letti in Europa) sia nella gestione del rapporto tra ciò che apparirà sul blog delle Stelle (ad esempio i banner pubblicitari) e la nuova associazione Movimento 5 Stelle, creata il 30 dicembre con il nuovo Statuto. Grillo, invece, sarà più autonomo e, come lui stesso ha affermato nel contro discorso di fine anno, «defilato». Andrà in giro per il mondo, pubblicherà interventi su innovazione e scenari futuristici ("Un po' di visione», ha spiegato) e proseguirà nel suo tour teatrale, che lo vedrà tra a Roma a ridosso delle elezioni. Resterà, almeno per il momento, comunque il Garante e «l'autorità massima» del Movimento, l'unico, tra l’altro, in grado di poter sfiduciare Di Maio. A Grillo, Di Maio e Davide Casaleggio spetterà anche lo screening delle migliaia di candidature che arriveranno in queste ore. "Selezioneremo le persone in modo più limpido, trasparente e regolare senza avere processi, contro processi», assicura Grillo difendendo, come tutti i vertici, la multa da 100mila euro che pende su chi, una volta eletto, decide di lasciare il M5S per "dissenso politico». Di Maio, invece, ha passato l’ultimo dell’anno alla festa del Circo Massimo, non salendo sul palco (con il Pd che sull'ipotesi aveva aperto lo scontro) ma brindando con la sindaca Virginia Raggi. «Auguro il meglio per Roma», ha sottolineato il candidato premier M5S che nel 2018 ripartirà ancora dal Nord, dal Friuli in particolare. Provando a incuneare il M5S nel mondo imprenditoriale e nella società civile dell’Italia settentrionale. Settori da cui il M5S attingerà anche per la composizione dei collegi uninominali, in merito ai quali sono stati divulgati i requisiti per la candidatura ma non sono state annunciate ancora le parlamentarie. E l’impressione è che, per la competizione dove conta il «first past the post», ovvero lo scontro diretto dove vince chi prende un voto in più, i vertici vogliano imporre un peso maggiore senza dipendere esclusivamente dai risultati della Rete. Le parlamentarie si terranno a metà gennaio ed è possibile che, al mega-corso di formazione annunciato per il 19 gennaio a Pescara, si presentino già i vincitori delle primarie online. Sulle eventuali riconferme dei parlamentari uscenti tra defezioni eccellenti, incroci territoriali, e l’alternanza di genere prevista dal Rosatellum, si affollano i dubbi in queste ore. Con la prospettiva che, il futuro gruppo parlamentare del M5S abbia un restyling molto profondo.