PALERMO. Si è aperta alle 10,41 la prima seduta della nuova legislatura. A presiederla Alfio Papale, il deputato più anziano. I deputati Genovese e Pagana, i più giovani, sono stati chiamati al fianco del presidente per costituire l’ufficio provvisorio di presidenza. Sui banchi del governo tutta la giunta al completo guidata da Nello Musumeci. I lavori proseguono col giuramento dei parlamentari. Al via l’elezione del presidente. Il presidente pro-tempore Alfio Papale legge il regolamento. A primo scrutinio servono i due terzi dell’Assemblea. Se nessuno raggiungerà la maggioranza, si procede con nuova votazione dove basterà la metà più uno dei voti, cioè 36. Altrimenti i lavori riprenderanno domani. Il leader dei Cinque Stelle, Giancarlo Cancelleri, ha ammesso durante la marcia di avvicinamento a Palazzo dei Normanni di avere discusso col segretario del Pd, Fausto Raciti. L’opposizione dunque fa fronte comunque rendendo più difficoltosa l’elezione del presidente dell’Ars nella giornata già oggi. "Abbiamo chiesto al Partito democratico di non votare Miccichè, perchè siamo convinti che non rappresenti il popolo siciliano. Ci siamo incontrati con Raciti, a cui ho formalizzato le nostre intenzioni. Oggi vedremo se il Pd è il partito dell’inciucio o se rispetta il volere dei propri elettori. Se lo rispetta, il centrodestra non avrà i voti per eleggere Miccichè. Se non lo vota il Pd, Miccichè vivrà il suo 'Black Friday', il venerdì nero". Così Giancarlo Cancelleri, leader del Movimento 5 Stelle. "Oggi la maggioranza non c'è, dal momento che Gennuso, a cui abbiamo mandato le nostre condoglianze, è assente per un lutto familiare - aggiunge -. Alla seconda votazione se i deputati del Pd escono dall’Aula tutti compatti, il centrodestra non avrà i numeri per eleggere Miccichè. Lo scopriremo oggi durante la seduta". Al primo turno ognuno dei deputati M5s scriverà nella scheda il proprio nome, mentre al secondo turno i parlamentari non risponderanno alla chiama. È la linea stabilita dal gruppo dei 5stelle per l'elezione del presidente dell'Assemblea siciliana. Come previsto, i deputati del Pd non stanno rispondendo alla chiama, che avviene per ordine alfabetico, per la votazione del presidente dell’Ars. I primi a non rispondere sono stati Anthony Barbagallo e Giovanni Cafeo. Anche i due deputati di 'Sicilia futura', movimento che fa capo all'ex ministro Totò Cardinale, non hanno risposto alla chiamata per la votazione del presidente dell'Ars. Edy Tamaio e Nicola D'Agostino dunque stanno seguendo la linea stabilita dal Pd, anche i parlamentari dem non hanno risposto alla chiama. Il nodo riguarda l’elezione dei due vicepresidenti. Giuseppe Milazzo, capogruppo di Forza Italia, ha confermato l’apertura alle opposizioni per “garantire la massima rappresentanza”, ma il Pd mira a un accordo istituzionale alla luce del sole. Accordo che il centrodestra non può garantire anche perché non ha ancora sciolto alcuni nodi e frena sulla possibilità di affidare la guida dell’Ars ai grillini. Anche perché sia gli autonomisti sia Diventerà Bellissima guardano con interesse a questo incarico. Il presidente della Regione, Nello Musumeci presenta la giunta: “Sento il dovere e il piacere di presentare i componenti del governo da me presieduto”. Quindi interviene Papale: “Serve un impegno per ridurre il gap con le altre regioni accantonando le divergenze di parte, ponendo in essere un’autentica solidarietà regionale finalizzata al consolidamento dell’autonomia regionale posta a servizio del bene dei siciliani”. L'unica a non giurare a sala d'Ercole insieme agli altri 69 deputati è stata Marianna Caronia. In quanto subentrata a Gianfranco Miccichè, eletto nella lista di Fi a Palermo ma anche nel listino del presidente Musumeci, la proclamazione di Caronia per regolamento deve essere valutata prima dalla commissione verifica poteri, costituita in via provvisoria.