PALERMO. Rosario Crocetta non ci sta. Difende la nomina di Patrizia Monterosso al vertice della burocrazia regionale e prova a smontare la tesi della Procura della Corte dei Conti, secondo cui non fu fatta una verifica sulla necessità di assumere dall’esterno il segretario generale di Palazzo d’Orleans. Il presidente esordisce dicendo «di aver appreso dalla stampa» la notizia dell’inchiesta della magistratura contabile. Poi entra nel merito: «La selezione della Monterosso è stata effettuata dagli uffici tecnici della Regione mediante la comparazione dei suoi titoli con quelli di tutti i dirigenti dell’amministrazione regionale. Da tale comparazione risulta chiaramente il possesso di tutti i requisiti per la nomina in misura maggiore rispetto ad altri dirigenti». L’ex presidente cita un altro aspetto che, a suo modo di vedere, lo scagiona dell’accusa: «La giunta regionale ha possibilità di assumere due dirigenti esterni e il mio governo non ha mai superato il limite previsto dalla legge. Forniremo, dunque, alla Corte dei Conti, quando ce ne farà formale richiesta, la documentazione necessaria a fare chiarezza». Infine, Crocetta difende ancora una volta la Monterosso: «Sul piano più generale mi sembra semplicistico affermare che ci sia stato un danno, dal momento che la Monterosso ha lavorato con impegno facendo risparmiare, con la sua attenta gestione, notevoli risorse al bilancio regionale».