ROMA. Il Pd trova l'accordo sul biotestamento, mentre lo ius soli slitta ancora. Al momento è questo il termometro delle due leggi più attese di quest’ultimo scampolo di legislatura. E' polemica sulla frase di Matteo Salvini sul biotestamento: «Più che di una buona morte mi interessa occuparmi di una buona vita».
E' subito bufera sul segretario della Lega. In prima linea ci sono il Partito Democratico e il M5S, più che mai orientato a "sfidare" Matteo Renzi sull'ok definitivo alla legge sul fine vita. Da Salvini non arriva alcuna marcia indietro. «Non ho detto nulla di strano», sottolinea il leader leghista invitando Renzi «a non smanettare più su Facebook e farci sapere cosa vuol fare».
Il ministro Graziano Delrio, fermo assertore dei due ddl, spiega: «Su entrambe le leggi faremo la nostra battaglia fino in fondo. Poi è chiaro che bisogna correre. Se ci sarà bisogno di mettere la fiducia il Presidente del Consiglio prenderà le decisioni giuste».
Sul primo ddl, di natura prettamente etica, è tuttavia davvero difficile che si ponga la fiducia e a decidere le sue sorti sarà innanzitutto la capigruppo al Senato dopo il voto sulla legge di bilancio. Potrebbe essere convocata martedì prossimo e, complice la settimana corta (il 7 e l’8 è festa) il cuore del dibattito sul biotestamento dovrebbe perciò slittare alla seconda settimana di dicembre. Una tempistica che, osservano rumors del Senato, vedrebbe l’assenso del Pd che ha fretta di chiudere il prima possibile l’accordo con Campo Progressista.
Non è un mistero, infatti, che su biotestamento e ius soli si giochi molto dell’alleanza tra Renzi e Pisapia anche se il destino delle due leggi potrebbe essere differente. Anche perché, al Senato, i numeri sullo ius soli continuano a latitare: oltre ad Ap, è contrario il gruppo Autonomie mentre il M5S si asterrà e oggi Silvio Berlusconi parla di «legge sbagliata».
Ben diversa la convergenza sul biotestamento, già approvata il 20 aprile alla Camera. Ap presenterà emendamenti ma, al momento del voto, darà libertà di coscienza mentre è certo l’ok di Mdp, SI e Cp. Anche se, dalle forze che domenica daranno vita al nuovo soggetto di sinistra arriva una netta bocciatura all’intenzione di approvare la legge sul fine vita e non lo ius soli. «E' un alternativa improbabile, bisogna farli entrambi, il tempo c'è», spiega Pier Luigi Bersani.
Chi invece assicura il suo ok solo al biotestamento è il M5S. «E' una legge che serve ai vivi, un diritto sacrosanto, si può fare in 24 ore», sottolinea Alessandro Di Battista attaccando Salvini. E, sul leader della Lega arriva anche la netta condanna del Pd. «Rispetti i malati», tuona Debora Serracchiani laddove il vice segretario dem Maurizio Martina si augura che si voti presto per «una legislatura di svolta sui diritti».
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