ROMA. "Buzzfeed e il New York Times pubblicano due articoli spacciandoli per inchieste giornalistiche sulle fake news partendo da una ricerca condotta da un dipendente di Marco Carrai, fonte, vista la sua estrema vicinanza a Renzi, piuttosto discutibile. E lo fanno proprio alla vigilia della Leopolda, aperta all'insegna delle fake news, puntando il dito ancora una volta contro il M5S". Così il M5s sul blog di Grillo dove attacca: "Diciamocelo chiaramente: sembra un giochino apparecchiato su misura al segretario del Pd, oramai in caduta libera". Ma il presidente del PD, Matteo Orfini, attacca: "Il M5s penso che dovrebbe chiarire le cose piuttosto curiose che sono emerse: i siti collegati a Salvini sono accomunati in rete al M5S, visto che hanno la stessa matrice, cioè la pubblicità, legata agli stessi soggetti. Quello che interessa è capire come mai fanno finta di scontrarsi e poi su questo terreno Salvini e Di Maio sono la stessa cosa". E' quanto afferma a Circo Massimo, su Radio Capital. Proprio oggi è arrivato l'avvertimento del garante della privacy, Antonello Soro, affinché si eviti di attribuire ad un algoritmo il compito di "arbitro della verità" in materia di fake news. Quello che bisogna evitare", nel trattamento delle fake news - ha detto a margine di un convegno del Consumers' Forimum -, è "da una parte attribuire ai gestori delle piattaforme digitali il ruolo di semaforo, lasciando loro una discrezionalità totale nella individuazione di contenuti lesivi. E dall'altra evitare di immaginare di attribuire ad un algoritmo il compito di arbitro della verità. Mi sembra davvero in controtendenza non solo rispetto alla storia del diritto ma anche della cultura democratica e del buon senso".