STRASBURGO. E’ iniziata alle 9.15 e si è chiusa dopo meno di 3 ore alla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo la prima e unica udienza sul ricorso presentato a settembre 2013 da Silvio Berlusconi contro la decadenza del suo mandato di senatore e la sua ineleggibilità, sancite in base alla legge Severino. Strapiene l’aula e le altre sale della Corte da cui è possibile seguire la seduta: 550 le persone accreditate per l’udienza, di cui una quarantina di giornalisti, in gran parte italiani ma anche da Francia, Germania e altri Paesi europei. Ad assistere sono arrivati gruppi di studenti, avvocati e giuristi da tutta Italia, ad esempio dall’Università Cà Foscari di Venezia, da Padova, da Lecce, dalla Lumsa di Roma, ma anche dall’estero. Presente anche una rappresentanza della Russia. Questi numeri, precisano dalla Corte di Strasburgo, sono peraltro usuali durante le udienze, quando non è raro vedere l'en plein. Al termine dell'udienza, la Corte si è quindi riunita in camera di consiglio, ma una decisione è attesa non prima di diversi mesi, come consuetudine. IL GOVERNO. "Il governo italiano ha rispettato la Convenzione dei diritti dell'uomo, nessuna violazione può essergli attribuita". Lo ha detto il rappresentante del governo Maria Giuliana Civinini alla Corte europea dei diritti dell'uomo. "Il diritto è stato scrupolosamente rispettato", ha sottolineato. La decisione della decadenza da senatore e della sua ineleggibilità "non è stata arbitraria - ha aggiunto - è arrivata al termine di una procedura che ha rispettato tutti i diritti" del Cavaliere.