PALERMO. Doveva essere un modo per blindare la candidatura di Miccichè alla presidenza dell’Ars, invece l’accordo per assegnare al Pd una delle due vicepresidenze del Parlamento sta mettendo in fibrillazione i democratici.
Musumeci ha imposto un’accelerazione alla formazione della giunta, che potrebbe essere annunciata fra sabato e lunedì, e questo scombina i piani di Forza Italia. Gli uomini di Berlusconi temono che il fronte dei delusi per il mancato ingresso in giunta possa trasformarsi in un plotone di franchi tiratori nel momento in cui ci sarà da eleggere Miccichè.
La maggioranza ha un solo deputato di vantaggio e già tanti scontenti. Per questo motivo i forzisti hanno proposto di rompere la consuetudine che vede l’assegnazione alla principale forza di opposizione la vicepresidenza: dunque non andrebbe ai grillini che hanno 20 deputati ma al Pd che ne ha 11.
In cambio i democratici assicurerebbero la maggioranza a Miccichè. Solo che il favorito per la vicepresidenza targata Pd è Luca Sammartino e questo provoca qualche malumore negli altri big del partito. Giuseppe Lupo, vicepresidente uscente, chiede che il segretario Raciti convochi la direzione del partito per discutere della linea da tenere dopo le elezioni. Anche altri big mostrano, a taccuini chiusi, malumori per gli accordi che stanno maturando con la maggioranza.
E forse anche per questo Davide Faraone, sottosegretario renziano, ha provato a rilanciare chiedendo alla maggioranza di cedere entrambe le vicepresidenze dell’Ars: «Stop al manuale Cencelli e cominciamo a discutere di numeri veri. Cominciate a governare, a noi toccherà fare l'opposizione seria, costruttiva e senza sconti nè giochetti vari. Leggo sui giornali di accordicchi sottobanco, inciuci o roba da vecchia politica. Vorrei che non ci fossero dubbi già a partire dalla elezione dell'ufficio di presidenza dell'Ars: la maggioranza scelga il presidente che guiderà i lavori d'aula, le due vice presidenze alle opposizioni, che a Sala d'Ercole sono due. È grammatica istituzionale e non un accordo sottobanco».
Solo che la seconda vicepresidenza è già stata promessa agli autonomisti di Lombardo che resteranno probabilmente fuori dalla giunta e vedranno ricompensato il sacrificio proprio con l’indicazione di Roberto Di Mauro alla vicepresidenza del Parlamento.
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