ROMA. Alle Politiche Silvio Berlusconi sarà comunque in campo. «Farò la punta se sarò candidabile, senno farò l’allenatore. FI avrà sia più seggi sia più voti». A Porta a Porta il Cavaliere, che rivendica il suo «essere perfetto», annuncia che fino alla data del voto si spenderà personalmente "per garantire agli italiani democrazia, libertà e giustizia», a prescindere dall’arrivo della sentenza di Strasburgo da cui dipenderà la possibilità o meno per lui di candidarsi. Nel salotto di Bruno Vespa annuncia: «Spero prima delle elezioni di presentare la squadra di governo con cui vinceremo con una forte maggioranza». Nel giorno in cui incassa la sentenza favorevole sull'assegno di mantenimento da lui non più dovuto alla ex moglie, notizia per la quale appare ilare davanti alle telecamere malgrado non la commenti, il leader di Forza Italia auspicherebbe un election day. Lasciando intendere un gradimento per il voto verso la primavera inoltrata. "Indipendentemente dal proprio tornaconto" in vista della sentenza, Berlusconi ricorda che votando insieme per Politiche, regionali e comunali si risparmierebbero 500 milioni. «Ma la decisione - aggiunge- spetterà alla saggezza del Capo dello Stato». In ogni caso, la sua macchina elettorale è pronta. E così, se le porte restano chiuse per Ap ("Sono sotto l’1 per cento. Sono ininfluenti e non possiamo riprenderli dopo che hanno tradito la fiducia degli elettori passando dall’altra parte"), Berlusconi continua ad aprire a Matteo Salvini: «non siamo concorrenti ma alleati», ribadisce. Anche se, puntualizza, in caso di vittoria il candidato premier non sarà il segretario del Carroccio, che "comunica forse in modo troppo prorompente» ma «tratta con buon senso». Perchè in ogni caso, dice sicuro, la Lega «prenderà molti meno voti di Forza Italia». Quanto agli avversari, Berlusconi attacca i Cinque Stelle ("sono incapaci nel governo, non hanno mai lavorato e vogliono un aumento delle imposte da pauperisti veri"). Da lui, invece, non una parola, contro Matteo Renzi: parlando del leader del Pd dopo la sconfitta alle Regionali in Sicilia, Berlusconi si limita a dire di «non gioire dei momenti negativi degli altri leader». E Forza Italia guarda all’applicazione del Rosatellum: quanto ai collegi in coalizione "si farà un assegnazione percentuale uguale a quello che i sondaggi dichiarano delle forze in campo, ma alla fine chiederà che si scelga il migliore». Infine, dal leader di Forza Italia, che martedì tornerà nella clinica di Merano per rimettersi in forma in vista della lunga campagna elettorale, arriva un no alla legge sul Biotestamento, uno degli ultimi provvedimenti che il governo intende far passare in Parlamento prima della fine della legislatura. «Io lascerei alla responsabilità e alla coscienza dei medici e dei familiari la decisione», dice.