PALERMO. "Ci aspetta una fase faticosa, non possiamo assolutamente deludere per nessuna cosa al mondo gli elettori perché non dobbiamo solo governare ma risollevare la Sicilia. Ecco perché il nostro compito è quello di smussare gli angoli". Lo dichiara il capogruppo di Scelta civica-Ala e leader della lista 'Popolari e autonomisti' che s'è affermata con seconda forza del centrodestra nell'isola col 7%, Saverio Romano, a proposito del confronto in corso col presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, sulla formazione della squadra di governo con le relative deleghe.
"Il nostro ruolo - aggiunge Romano - è utile anche in questa fase, del resto il presidente Musumeci ha già detto che vuole il contributo dei partiti che lo sostengono".
"Da lista elettorale che s'è imposta come seconda forza del centrodestra in Sicilia col 7% alle spalle di Fi a progetto politico per un nuovo soggetto di centro che si presenterà alle nazionali", ha annunciato l'ex ministro Romano, artefice del 'cartello' che coinvolge gli ex Mpa di Raffaele Lombardo, che ha messo insieme nell'isola 'Popolari e autonomisti' (Pea), aggregando anche il movimento 'Idea Sicilia', dell'ex rettore di Palermo, Roberto Lagalla.
"Il risultato in Sicilia ci ha dato ragione - dice Romano - c'è uno spazio importante per un'esperienza popolare e autonomista, stiamo già lavorando per strutturare la nostra presenza in ogni territorio. L'affermazione nell'Isola è la base per aprire un progetto nazionale rivolto a tutte le forze di centro". E il riferimento, spiega Romano, "non c'è dubbio che sia il centrodestra, rimaniamo vincolati agli alleati perché questa la volontà dell'elettorato che ci ha premiati in Sicilia".
"Il progetto di Ap e dei centristi di Casini è fallito perché non non era chiaro, non s'è mai capito cosa volessero fare e con chi. E' stata un'esperienza fatta nella terra di nessuno", dice il capogruppo di Scelta civica-Ala, Saverio Romano, che all'indomani del successo elettorale in Sicilia con la lista 'Popolari e autonomisti' lavora a un nuovo soggetto politico di centro.
"Il nostro obiettivo - dice Romano - non è quello di mettere insieme pezzi di nomenclatura ma di articolare una proposta politica che possa essere attrattiva". Il dialogo, aggiunge Romano, è aperto "con chi non ha avuto una adeguata rappresentanza".
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