PALERMO. "Troppi litigi a sinistra. Si sta facendo a gara per scaricare le responsabilità di una sconfitta che, più che riguardare il Pd e il centro sinistra nel suo complesso, ha riguardato il progetto di Governo che si è presentato agli elettori". Lo dice il presidente della Regione uscente, Rosario Crocetta, che lancia un appello al Pd, e analizzando il dato dei dem ricorda che "il dato del Pd è esattamente quello di 5 anni fa e quel 6,2% che manca è quello del Megafono (il movimento creato da Rosario Crocetta, ndr) che si è voluto cancellare", dice. "Con senso di responsabile mi sono ritirato quando me lo ha chiesto Renzi e quando ho capito che non ci sarebbe stata convergenza su di me. Dopo il risultato elettorale in gran parte previsto - aggiunge - vedo che fra gli alleati e soprattutto all'interno del Pd si vorrebbe una sorta di resa dei conti per individuare il responsabile". "Non voglio ergermi ad accusatore - dice -, non l'ho fatto in questi 5 anni e non voglio farlo adesso. Ma l'idea del Pd di considerare la battaglia politica un derby di partito, è un vizio che sembra riaffiorare in questi giorni e che ha prodotto un attacco continuo al presidente e al governo in questi anni". "È andata così non sono uomo di risentimento - continua -. Penso che il centro sinistra e il Pd debbano sospendere questa lotta interna per rilanciare la propria azione nelle Istituzioni e nella società per fare politica, con un metodo che non sia il 'volemose bene' indistinto, ma ragionamento, discussione e unità". "La Sicilia è terra tradizionalmente di centro destra e questo deve essere oggetto di discussione - conclude - ogni elezione ha un suo percorso specifico. Occorre cominciare a lavorare per le politiche, anche perché i dati del centrosinistra nel resto del Paese hanno altre percentuali: la Sicilia deve fare la sua parte, dobbiamo lavorare. Per favore basta litigare". Analizzando il voto delle regionali, Crocetta dice: "Dai flussi elettorale emerge con chiarezza che da parte degli elettori, che cinque anni fa mi hanno votato, c'è stata una fuga verso altri candidati alla presidenza. Gli spostamenti verso l'area moderata sono solo il 19%, verso il candidato della Sinistra Claudio Fava c'è stato uno spostamento del 2%, mentre il 31% dei voti dati a me nel 2012 è andato ai Grillini". "Ciò significa - dice ancora - che ci dobbiamo appropriare anche di una radicalità non ideologica, che ci ponga in alternativa al vecchio sistema di potere". "Il nostro progetto moderato non ha funzionato; non è vero che occorre un partito più moderato per vincere. In Sicilia - dice il governatore uscente - non si vince su posizioni più moderate, persino il candidato del centro destra è un candidato radicale non riconducibile alle posizioni di Forza Italia, anche se quel candidato mette insieme un po' di estremismi, gran parte del vecchio sistema di potere e una parte di area moderata che la nostra proposta non ha avuto la capacità di attrarre". E parlando della vittoria di Nello Musumeci, osserva: "Si è conclusa una fase della storia che ha rotto con il vecchio sistema di potere. Se ritornerà tutto come prima o peggio non lo so. I risultati elettorali si rispettano, occorrerà valutare l'azione di governo nei fatti. Mi resta il rammarico di un progetto che non ha avuto all'Ars adeguata posizione, che avevo lanciato cinque anni fa e che partiva dall'alleanza tra i centristi, la sinistra e i movimenti civici".