
PALERMO. Sugli "impresentabili" il M5s e la sinistra avevano incalzato Nello Musumeci per gran parte della campagna elettorale per poi arrendersi di fronte al verdetto delle urne. Ora l'arresto per associazione a delinquere finalizzata all'evasione fiscale di Cateno De Luca, eletto con l'Udc nel Messinese e inserito nella "black list" che i 5stelle avevano pure consegnato all'Antimafia, riaccende di botto la battaglia politica, quando non sono trascorse nemmeno 48 ore dai risultati elettorali.
Non poteva che arrivare dai 5stelle la prima bordata: "Musumeci chieda scusa ai siciliani per quest'onta indelebile, De Luca dovrebbe avere la dignità di dimettersi subito assieme a tutti gli altri impresentabili eletti l'altro giorno", attacca Giancarlo Cancelleri. Che aggiunge: "I voti raccolti da condannati, arrestati e indagati per fatti gravi sono secondo i dati oltre 97 mila: ossia senza di loro il Movimento 5 Stelle sarebbe alla guida della Regione siciliana".
Claudio Fava, eletto con la lista Centopassi, insiste: "Noi lo avevamo detto a Musumeci: era meglio decidere di non candidarli gli 'impresentabili' che invitare soltanto a non votarli: avremmo evitato l'umiliazione dell'arresto post-elezioni più veloce nella storia dell'Assemblea regionale siciliana".
Da Militello Val di Catania, Musumeci cerca di tenere bassi i toni: "Se nella fase di composizione delle liste qualcuno non ha seguito i miei reiterati inviti alla prudenza, tutte le scelte che dipenderanno da me, invece, saranno improntate a questo criterio, nel rispetto delle mie convinzioni e in coerenza con la mia storia personale, a cominciare dalla formazione della giunta".
Per il resto "i provvedimenti della magistratura, alla quale rinnovo fiducia e apprezzamento, si rispettano e non si commentano" e "la legge vigente mette le istituzioni al riparo da casi come quello odierno e la sua applicazione sarà garanzia di legalità".
Per il presidente dell'Antimafia, Rosy Bindi "questo è un fatto gravissimo ma non è il primo, auguriamoci che possa essere uno degli ultimi". Ricorda che "il nome di De Luca era un nome non solo segnalatoci dal candidato Cancelleri, ma anche dalla Prefettura e dalla Procura competente", e sostiene che questa vicenda "è l'ennesima dimostrazione che gli strumenti di cui disponiamo per tutelare l'elettorato attivo e passivo nel nostro Paese sono insufficienti".
3 Commenti
alFredo
09/11/2017 11:34
Ma a fronte di prove certe ed inconfutabili e di intercettazioni inchiodanti c'è da restare allibiti a vedere come qualcuno manifesti in solidarietà di quest'uomo. Ma oggi la CORRUZIONE, ossia l'altra faccia della MAFIA, che sta divorando l'Italia, peggio dei tempi di tangentopoli, da Nord a Sud, con video incredibili di mazzette passate sotto la luce del sole senza alcun pudore , è il vero dramma di questa Nazione; ancor piu drammatico è dover ammettere che forse, la corruzione è qualcosa oramai di endemico a certi settori o forse a tutti i settori dell'amministrazione, è quel puzzo del compromesso morale come lo chiamava Borsellino, al quale molti non solo hanno fatto l'abitudine, ma sotto sotto preferiscono di gran lunga, al fresco odore di libertà e di legalità!!!!!!! Le manifestazioni di Messina, città di gente per bene che non merita questo affronto, lo dimostrano in pieno.
mp
09/11/2017 12:31
la Sicilia si merita questa gente chi è causa del suo male pianga se stessa
Anna M.
09/11/2017 13:13
La violenza di stampo mafioso non è l'unico male che ferma l'economia sociale. La corruzione che è l'altra faccia della medaglia, fa più male di quanto si pensa. Non solo brucia soldi e tempo, ma allontana e isola gli onesti. Un sistema che dovrebbe indignarci di più del pizzo mafioso. Un ricatto estorsivo che dovrebbe essere severamente punito.