PALERMO. Fabrizio Micari «tradito» dal voto disgiunto. Il candidato del centrosinistra registra sette punti in meno della sua coalizione; e sette punti sono quelli che Giancarlo Cancelleri ha in più rispetto alla lista del M5s. Gli appelli al «voto utile» lanciati in campagna elettorale dunque avrebbero danneggiato Micari e premiato Cancelleri, che probabilmente ha beneficiato di consensi provenienti da un pezzo di elettorato di centrosinistra. Tra 1 e 2 punti sopra la lista 'Cento passi' è Claudio Fava, mentre Nello Musumeci è pressoché in linea col voto di coalizione. Per il sottosegretario alla Salute Davide Faraone gli elettori in Sicilia «hanno praticato quello che normalmente avviene al secondo turno delle amministrative». "Non vendendoci uniti e poco convinti - ha detto Faraone nel comitato elettorale di Fabrizio Micari a Palermo - hanno scelto Musumeci o Cancelleri. Hanno considerano queste elezioni come un ballottaggio ma al primo turno. Non è stata una valutazione su Micari, ma una scelta determinata dal fatto che o Musumeci o Cancelleri avrebbero vinto». «Quando il centro sinistra si presenta diviso - ha osservato riferendosi al voto disgiunto - gli elettori ci vedono poco credibili ed alle urne votano un candidato deputato e una lista che più si avvicina e quello che pensano e un presidente diverso». «Se andate a guardare il dato del voto disgiunto è abbastanza inquietante - ha osservato poi Faraone - e non riguarda la candidatura di Fabrizio Micari, che è stata una candidatura all’altezza e di qualità». «È stata l'anticipazione di un effetto di quello che normalmente avviene a un secondo turno» ha ribadito.