ROMA. "Il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha comunicato ufficialmente e con parole inequivocabili l'impossibilità, per motivi di carattere istituzionale, di candidarsi alla Regione Siciliana il 25 giugno scorso". Lo comunica una nota del portavoce di Grasso.
Il presidente del Senato risponde indirettamente a Davide Faraone che in un'intervista aveva detto: "Micari ha avuto il coraggio che non ha avuto Grasso di fare il candidato del centrosinistra in una logica larga, proposta da Si e Mdp salvo poi tirarsi indietro. La nostra idea era di riproporre il modello Palermo poi la sinistra si è tirata fuori: prima Grasso, di cui abbiamo atteso per due mesi il suo sì e poi le altre forze politiche della sinistra per fare danno a Renzi facendo in modo che la partita la giocassimo noi da soli".
"Non si può certamente addebitare a Grasso - prosegue - il fatto che, al di là dell'ardita ipotesi di far dimettere la seconda carica dello Stato per competere all'elezione del governatore della Sicilia, per lunghe settimane non si sia delineato alcun piano alternativo".
E ancora: "Sullo stile e l'eleganza dei commenti di alcuni importanti esponenti del Partito Democratico in merito al coraggio del presidente Grasso non resta che confermare ancor di più le motivazioni per le quali il presidente si è dimesso dal gruppo del Pd: merito, metodi e contenuti dell'attuale classe dirigente del partito sono molto lontani da quelli dimostrati dal presidente in tutta la sua opera a servizio dello Stato e delle Istituzioni".
"Imputare a Grasso il risultato che si va profilando per il Pd - si legge ancora nella nota -, peraltro in linea con tutte le ultime competizioni amministrative e referendarie, è quindi una patetica scusa, utile solo ad impedire altre e più approfondite riflessioni, di carattere politico e non personalistico, in merito al bilancio della fase attuale e alle prospettive di quelle future".
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