PALERMO. La sfida delle piazze fra Silvio Berlusconi e Beppe Grillo si sposa da Catania a Palermo. Il leader del centrodestra ha deciso di modificare il programma del tour in Sicilia, facendo saltare del tutto la convention che era prevista alle Ciminiere.
Berlusconi doveva arrivare venerdì a Palermo e poi spostarsi il giorno dopo a Catania, dove nelle stesse ore avrebbe incrociato Beppe Grillo. Invece l’ex premier arriverà direttamente da Milano domenica a Palermo e qui resterà tutto il giorno per ripartire poi in serata.
Contemporaneamente sarà in città anche Beppe Grillo, che a sua volta arriverà da Catania. Sia all’ombra dell’Etna che a Palermo Grillo si muoverà con Di Maio, Di Battista e tutto lo stato maggiore del Movimento 5 Stelle per piazze, mercati e quartieri popolari. Così Grillo tirerà la volata al candidato alla presidenza della Regione, Giancarlo Cancelleri. Berlusconi invece terrà una convention di mattina al teatro Politeama.
In sintesi, la sfida che avrebbe dovuto portare a misurare il consenso in piazza piuttosto che attraverso i sondaggi si sposta di 24 ore da Catania a Palermo. Ma non si svolgerà nella città di Musumeci. Ufficialmente la visita a Catania di Berlusconi è stata cancellata per problemi organizzativi ma a molti non è sfuggito che l’annuncio del cambio di programma è arrivato nel momento di massima tensione fra Forza Italia e Musumeci sul caso delle liste pulite.
Musumeci, durante un forum al Giornale di Sicilia in diretta su Facebook (guarda il video), ha invitato a non votare candidati impresentabili neppure se si trovano nelle liste di partiti a suo sostegno. Inevitabile il riferimento ad Antonello Rizza, l’ex sindaco di Priolo finito ai domiciliari e rimasto però nelle liste di Forza Italia.
Da Palermo Berlusconi spingerà più la lista di Forza Italia che il candidato del centrodestra. La tensione nel centrodestra è resa maggiore dal botta e risposta fra Musumeci e Cuffaro. Il candidato del centrodestra ha detto di ritenere Cuffaro «il peggiore nemico». L’ex presidente finito in cella per favoreggiamento alla mafia ha risposto a tono: «Sono molto diverso da Musumeci per storia politica, culturale e personale. Ma auguro a Musumeci di fare almeno un terzo delle cose buone che ho fatto io da presidente della Regione».
Sulla scena irromperà anche Salvini, con un'altra iniziativa elettorale.
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