ROMA. Un'iniziativa insieme mercoledì a Milano per mettere a tacere i dubbi sul disinteresse di Silvio Berlusconi per il referendum sull'autonomia di Veneto e Lombardia. E così mercoledì il leader di Forza Italia (dopo aver dato forfait all'iniziativa organizzata dal partito sabato scorso perché impegnato ad Ischia) sarà insieme al governatore della Lombardia Roberto Maroni per tirare la volata finale alla campagna per il sì alla consultazione popolare. Un'iniziativa che rinsalda l'asse tra l'ex premier ed il presidente lombardo rispetto alla sfida per la leadership che vede il Cavaliere a duello con Matteo Salvini. "Chi avrà più voti indicherà al capo dello Stato il nome del premier per l'intera coalizione di centrodestra". E' questo l'accordo tra Silvio Berlusconi e la Lega di Matteo Salvini, secondo quanto afferma lo stesso Berlusconi in una intervista al Corriere della Sera in cui esclude un governo di larghe intese con il Pd: "Assolutamente. Con cinque mesi di campagna elettorale, cui dedicherò tutto me stesso, Forza Italia supererà ampiamente il 20%". Berlusconi invita "convintamente" tutti gli elettori azzurri a votare sì ai referendum in Lombardia e Veneto. Quindi legge nel voto austriaco una lezione che vale per tutto il Vecchio Continente: "La sinistra non è più in grado di dare risposte ai cittadini europei". "Salvini - spiega Berlusconi - è irruento all'esterno. È quello il suo stile e il suo modo di conquistare consensi, ma quando ci sediamo intorno a un tavolo è un interlocutore serio e ragionevole. Con lui siamo d'accordo sul fatto che la forza politica del centrodestra che prenderà più voti sarà quella che indicherà al capo dello Stato il nome del premier per l'intera coalizione. Io non ho alcun dubbio sul fatto che quel nome lo dovremo indicare noi. Stiamo valutando diverse figure, ma naturalmente non ne nominerò nessuna, visto il polverone mediatico che si era sollevato quando in passato avevo citato qualche nome solo a titolo di esempio per indicare una tipologia di candidato". "La nuova legge elettorale - osserva anche il leader di Forza Italia - non è la migliore possibile, avrei preferito un proporzionale puro ma questo oggi è il miglior compromesso possibile". Sul programma di Fi, Berlusconi sintetizza: "Meno tasse, meno Stato, meno burocrazia italiana ed europea, più aiuto a chi ha bisogno, più sicurezza per tutti e più garanzie per ciascuno".