ROMA. Roberta Lombardi è la candidata M5S per le Regionali del Lazio. La deputata M5S ha vinto le primarie online avendo la meglio su Davide Barillari e Valentina Corrado. Lo annuncia Davide Casaleggio dal palco di Marino. Corrado ha preso 954 voti, Barillari 2605 e Lombardi 2952 preferenze.
Pentastellata ortodossa della prima ora, radicatissima tra attivisti di base e amministratori locali, Roberta Lombardi, classe 1973, proclamata stasera candidata per il M5s alla presidenza della Regione Lazio, è stata la prima capogruppo del Movimento alla Camera.
Un incontro in streaming con Pierluigi Bersani, che chiedeva al M5s la fiducia per formare un nuovo governo, le diede subito notorietà nazionale anche per i toni diretti e battaglieri. Tratto, questo, che ha mantenuto per tutta la sua carriera politica, nel corso della quale si è concentrata in particolare sui temi del lavoro ("sono stata a fianco dei lavoratori Tim e Alitalia, o dei call center» ricorda nella breve biografia legata alla sua candidatura) ma anche del diritto alla casa - questione 'romanissima' - spostando la sua residenza parlamentare all’indirizzo in periferia di una donna con due bambini, per evitarne lo sfratto.
Ed è in particolare nel Lazio e a Roma, la sua città, che Lombardi ha lavorato, sopra e sotto traccia, consolidando la sua autorevolezza. Senza alcuna remora a entrare in conflitto con l’altra 'primadonna' pentastellata romana, la sindaca di Roma Virginia Raggi. Della prima cittadina, Lombardi è considerata la rivale interna più accesa già dai tempi della sua candidatura al Campidoglio, quando prevalse sul 'suo' Marcello De Vito, oggi nel posto chiave di presidente dell’ Assemblea capitolina; 'lombardiano' è considerato anche il capogruppo in Aula, Paolo Ferrara. E fu sempre lei, la 'Faraona', come è soprannominata, che definì l’ex stretto collaboratore della sindaca Raffaele Marra «il virus che ha infettato il Movimento» nel pieno della bufera che mesi fa investì il Campidoglio. Quando Lombardi si candidò alle regionarie, lo scambio di battute tra le due fu polare: «Una candidatura come tante» disse la sindaca, «Tutti siamo necessari e nessuno indispensabile» la replica della deputata.
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