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Inchiesta a Priolo, Miccichè: "No alle indagini ad orologeria"

Gianfranco Miccichè

PALERMO. "Quando abbiamo depositato le liste di Forza Italia mi sono assunto la responsabilità dei nomi scelti. Mi piacerebbe che anche la magistratura, ogni tanto, si assumesse la responsabilità delle proprie scelte e, soprattutto, delle proprie azioni". Lo dice Gianfranco Miccichè, commissario di Forza Italia in Sicilia, a proposito dell'inchiesta di Priolo in cui è finito ai domiciliari il sindaco, Antonello Rizza, candidato di Forza Italia alle prossime regionali.

"Perché è proprio la magistratura a perdere credibilità quando interviene in piena campagna elettorale con un arresto o con indagini a carico di un candidato. La vicenda di Sandra Lonardo e Clemente Mastella - aggiunge - è solo l'ultimo di una lunga fila di esempi di giustizia a orologeria. La storia italiana è piena di processi interminabili, causa di infinite pene personali per gli indagati e di crisi istituzionali e politiche, terminati con estraneità ai fatti o piene assoluzioni".

"Ho massimo rispetto per la magistratura e per il suo ruolo, ma occorre che la magistratura nutra altrettanto rispetto per i tempi della democrazia. Se un magistrato ha le carte per dimostrare la colpevolezza di qualche politico, non aspetti di sapere con quale simbolo o schieramento costui correrà. Contrariamente, non ci si stupisca se continuerà ad allungarsi il triste elenco di casi di ingiustizia ad orologeria" conclude Miccichè.

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