MESSINA. «Per lealtà al Pd aveva ritirato la propria candidatura sostenendo Fabrizio Micari e poi ha anche rinunciato a presentare le liste del suo movimento "il Megafono per salvare quelle di "Micari-Arcipelago Sicilia" trasferendo lì i suoi. Ora Rosario Crocetta rischia di sparire. La lista Micari a Messina dove il governatore era capolista, unico collegio in Sicilia, è stata esclusa dall’ufficio elettorale circoscrizionale del Tribunale per un ritardo nella presentazione della documentazione completa. Un duro colpo per Crocetta, che si aggiunge alla mancata presentazione della lista 'Micarì a Siracusa, dove all’improvviso alcuni candidati si sono defilati in massa, mentre quella del Pd è stata regolarmente depositata.
A Messina il ricorso di Crocetta e del comitato Micari è pronto, ma il rischio è alto. «Sinceramente escludere una lista per qualche minuto di confusione, ci sembra veramente un pò troppo; spero che il Tribunale possa riammettere la lista per garantire il libero giuoco democratico», dice il governatore. Che sulla vicenda di Siracusa ipotizza un complotto: «Vogliamo capire se ci sono state pressioni per determinare la fuga di persone che ci avevano assicurato il loro impegno e che invece all’ultimo si sono tirate indietro, qualcuno forse temeva la nostra presenza a Siracusa».
Intanto, sulla questione dei candidati «impresentabili» il M5s alza il tiro. «La situazione è molto grave, i partiti che corrono contro Giancarlo Cancelleri e contro il M5s, hanno deciso di barare, di mettere nelle liste gente impresentabile, che sappiamo benissimo come prende i voti: alcuni sono coinvolti nei processi, altri sono figli di gente impresentabile. Persone che fanno parte della classe politica che ha distrutto questa regione», attacca Luigi Di Maio in tour con Cancelleri. «E' gente che ha venduto l’anima al diavolo, come Musumeci e i suoi impresentabili o come Micari e i suoi impresentabili», aggiunge Di Maio in un video postato sul proprio profilo Fb, dove fa i nomi degli «impresentabili». Un video analogo lo fa Cancelleri, anche lui fa i nomi citando i problemi con la giustizia di alcuni candidati che sostengono Nello Musumeci: «Tutti i siciliani - afferma - devono sapere che razza di gente si porta dietro pur di raccattare qualche voto in più. Diffondetelo al massimo, ci conto». E Alessandro Di Battista, a in mezz'ora in più, aggiunge: «Chi vota Musumeci vota Cuffaro, Genovese che candida il figlio. Questo è il dramma, noi facciamo paura quindi tutti si uniscono contro di noi. Noi siamo la prima forza politica in Sicilia e nel resto d’Italia anche se per me vincere in Sicilia è molto difficile. Obiettivamente è difficile quando ci sono centinaia di candidati contro».
Nel dibattito politico s'inserisce pure l’Anpi. Nel mirino dell’associazione dei partigiani finisce Casa Pound: il movimento di estrema destra a sorpresa corre con un proprio candidato alla presidenza della Regione, Pierluigi Reale, e con tre liste provinciali. Per l’Anpi con la presenza di Casa Pound "vengono infranti e vilipesi i principi basilari della Costituzione italiana, che sanciscono i valori di libertà, democrazia, rispetto dei diritti umani e pari dignità sociale per tutti
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