PALERMO. Il Pd ha provato a convincere Leoluca Orlando e Rosario Crocetta a unificare le loro liste. L'iniziativa è partita da Roma e ieri sera sembrava cosa fatta, con l'obiettivo di unire le forze esterne al Pd e superare le difficoltà nel trovare candidati in alcune province. Il progetto è però naufragato in mattinata quando Crocetta ha detto no.
"Il Megafono c'è e continuerà ad esserci, non solo alle elezioni regionali, ma anche alle nazionali con la lista al Senato, negli enti locali, con i candidati nelle liste del Pd alla Camera, con un rapporto privilegiato col partito in cui mi onoro di militare, il PD, e con la lealtà che abbiamo nei confronti del segretario Matteo Renzi". Lo dice in una nota il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta.
"Il Megafono non è solo una lista, ma un'associazione che insieme al Pd opera per il rinnovamento della politica in Sicilia in sintonia con il segretario Raciti - aggiunge - Siamo nati nel 2012 come associazione civica di movimenti, di territori, di sindaci di espressioni della società civile e, pertanto, pronti ad accogliere nelle nostre liste, altri che vengono da esperienze diverse, ma uniti dal progetto Micari presidente. L'idea di trovare un simbolo diverso dal Megafono, non è condivisibile a tre giorni dalla presentazione delle liste, con i nostri candidati già in campagna elettorale nei territori con manifesti e fac-simili stampati. In tutte le province siciliane ci saranno schierate le liste del Megafono, per vincere come nel 2012 la battaglia per lo sviluppo della Sicilia. Per quel che mi riguarda, sarò capolista a Palermo, Catania e Messina - conclude Crocetta - come ho concordato con Matteo Renzi".
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