PONTIDA. "Da oggi parte una lunga marcia per cambiare il Paese". Lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, rispondendo ai giornalisti al suo arrivo a Pontida. "Andremo avanti anche senza soldi, chiederemo aiuto agli italiani, ma l'anno prossimo - ha aggiunto - saremo a Pontida con una Lega e un centrodestra al governo, con l'Italia che riparte nel nome del lavoro, della sicurezza e soprattutto della democrazia".
Salvini ha chiuso con il suo intervento il tradizionale raduno leghista, dove campeggia lo slogan 'Salvini premier', contrattaccando nuovamente sul sequestro dei conti del partito, diventato il tema principale di quest'anno. Il segretario ha ribadito la convinzione che "qualche giudice vuole fermare un partito, magari rispondendo agli ordini di qualcun altro, ma non può mettere il bavaglio a un milione di militanti".
Ma, ha aggiunto, "andremo avanti anche senza soldi e chiederemo aiuto agli italiani". Questo, ha spiegato Salvini, in un'ottica di centrodestra. Ma ha ricevuto solidarietà da Silvio Berlusconi? "Non l'ho sentito - ha risposto il leader del Carroccio -, ma in questi giorni ho risposto poco al telefono". "Non c'è Bossi? No, ci siamo tutti. Ma nei momenti eccezionali parla uno", ha risposto ai giornalisti che gli avevano chiesto dell'assenza del fondatore Umberto Bossi dalla scaletta degli oratori.
Matteo Salvini ha confermato di voler proporre in tutta Italia il modello dei referendum consultivi sull'autonomia che si terranno il 22 ottobre in Lombardia e Veneto, uno dei temi del raduno di quest'anno. "I referendum - ha detto il segretario della Lega rispondendo ai giornalisti - sono una bellissima occasione non solo per i lombardi e i veneti, ma per tutta l'Italia, che può gestirsi da sola senza vincoli europei o romani".
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