Lunedì 23 Dicembre 2024

Renzi: in Sicilia può succedere tutto, ma io ne resto fuori

ROMA. "Nessuno può sapere come andrà a finire in Sicilia. Può succedere tutto. Ma io ne resto fuori: mi hanno accusato di personalizzare il referendum, figuriamoci se personalizzo le Regionali siciliane...". Lo afferma, in un colloquio con la Stampa, il segretario del Pd, Matteo Renzi, che aggiunge: "Mi hanno chiesto un candidato civico, una coalizione larga, ho preso il modello Palermo. Poi, come andrà, nessuno oggi può saperlo". "Chiunque vinca - osserva comunque -, per una settimana sta sui giornali, ha uno 0,3 in più nei sondaggi, poi al 15 novembre si ricomincia tutto daccapo". "Il Pd è una forza tranquilla - dice anche Renzi -, siamo il polo del buonsenso. Dall'altra ci sono solo il populismo di Grillo e l'estremista Salvini". Ma nel centrosinistra restano agitate le acque per le regionali siciliane. Non si riesce a chiudere il cerchio sul rettore Fabrizio Micari dopo che il centrodestra ha suggellato le alleanze e ha trovato in Nello Musumeci il candidato che ha unito, mentre il M5s è già avanti con la campagna elettorale del candidato governatore Giancarlo Cancelleri che ha girato in lungo e largo la regione con Di Maio e Di Battista. Matteo Renzi presentando il suo libro 'Avanti' a Bologna, ieri aveva glissato sulla questione. "In Sicilia che si fa?", era una delle domande arrivate via sms dalla platea e lette dal segretario nazionale del Pd. "Non c'è scritto nel libro", ha risposto Renzi con una battuta, per poi passare ad un'altra domanda. La risposta del leader Pd è il termometro di una situazione non positiva: spaccatura con la sinistra che cerca un proprio candidato tra Claudio Fava e Ottavio Navarra, accordo ancora non chiuso con Ap di Alfano e fratture all'interno dello stesso partito dove ci sono malumori sulla candidatura di Micari a cominciare da quelli dell'attuale governatore Rosario Crocetta che invoca le primarie.  

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