PALERMO. Corsa contro il tempo in Sicilia sulle candidature del centrosinistra bloccato dalle divisioni interne e dai veti incrociati. A fatica si vanno definendo i tasselli di un mosaico sempre più difficile da comporre in casa del centro sinistra. E se oggi Sinistra Italiana ha deciso di sostenere la candidatura di Claudio Fava, vicepresidente dell’antimafia, a Fabrizio Micari ancora non è stato dato il via libera. «Siamo dinanzi ad un passaggio importante in questo progetto politico innovativo che richiede un unità di decisione e velocità, due elementi essenziali per giungere ad un risultato», dice il rettore dell’Università di Palermo, che non ha mai avuto una tessera di partito, e che Leoluca Orlando ha proposto come candidato civico di un centrosinistra che include il Pd di Matteo Renzi, Ap di Angelino Alfano, e forse Campo progressista di Giuliano Pisapia. Ieri Micari aveva chiesto «una investitura chiara da parte di Renzi e di Alfano» che ancora non è arrivata. "Rispetto a questa mia richiesta non è cambiato nulla - prosegue Micari - Abbiamo comunque avviato un ottimo punto di partenza per la qualità della formazione vincente rispetto alle proposte della destra e a al programma sfocato del Movimento 5 stelle». "Speriamo che la coalizione riesca ad arrivare a giungere ad una convergenza. - auspica Micari - In caso contrario il pericolo di sfaldamento sarebbe molto brutto per il futuro di questa terra. La mia candidatura è un esperimento innovativo». A tirare la volata per Micari è oggi il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi: «lui rappresenta l’unica vera novità in campo per la Sicilia, l’unica vera proposta di cambiamento. A sinistra c'è chi vuole bloccare il cambiamento incarnato dal rettore: se faranno naufragare la sua candidatura, diremo ai siciliani nomi e cognomi dei responsabili». Dribbla le polemiche Antonello Cracolici, assessore regionale all’Agricoltura, navigato e dirigente del Pd siciliano. "Abbiamo dormito tranquilli», dice e auspica che il suo partito riaggreghi le forze della Sinistra e non si lasci sfuggire l'attuale governatore Rosario Crocetta che invoca le primarie e che potrebbe anche correre da solo e fare la propria lista smarcata dalle altre della sua area. «È urgente ufficializzare le decisioni e aprire la campagna elettorale», osserva Giuseppe Lupo (Pd), vice presidente Ars. Soddisfatti gli esponenti di Si per la convergenza raggiunta su Fava: «Tempo finito per giochi e alchimie - dice Paolo Cento responsabile enti locali di Sinistra Italiana - tempo scaduto per improbabili primarie». Cauti invece i pentastellati. "Vincere in Sicilia non sarà facile e non è vero che abbiamo la vittoria in tasca», osserva Alessandro Di Battista (M5S) sottolineando che un’eventuale vittoria in Sicilia darebbe "certamente slancio» anche per le elezioni nazionali. Intanto Vittorio Sgarbi in veste di candidato ha indicato i primi due nomi per la carica di assessori: l’ex poliziotto del Sisde Bruno Contrada e l’ex Generale dell’Arma dei Carabinieri Mario Mori.