Berlusconi brinda all'intesa nel centrodestra: "Modello Sicilia valido anche per le politiche"
ROMA. Centrodestra unito, non solo in Sicilia ma anche in vista della sfida per la conquista di Palazzo Chigi. Silvio Berlusconi rivendica la scelta della coalizione e allo stesso tempo però non ci sta a farsi mettere da parte: «Io - dice - scenderò in campo personalmente», per invitare quanti «disgustati dalla politica e dai politici, si sono rassegnati e avevano scelto di non votare». A Palermo e a Catania, come a Roma. Parole che sono una risposta anche a coloro che, fra gli alleati e dentro Forza Italia, prendono le distanze dalla sua leadership: c'è infatti chi come Giovanni Toti, governatore della Liguria, punta i riflettori sulla incandidabilità dell’ex premier e chi come Salvini non fa mistero di ambire a un ruolo di primo piano e chiede da tempo, anche per questo, primarie. L'uscita del presidente della Liguria viene però stigmatizzata dal collega di partito Simone Furlan: Toti forse ha la memoria corta, è la replica, ma il Cav è stato vittima di «una persecuzione ingiusta ed è l’unico premier possibile». A frenare sul fronte delle leadership è anche la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: «Le alleanze - puntualizza - non si fanno prima di scegliere i contenuti ma dopo; ognuno deve dire cosa ritiene imprescindibile e sulla base di questo si trova il comune denominatore». Meloni poi ricorda anche il lungo braccio di ferro interno al centrodestra per la scelta del candidato proprio in Sicilia, sottolineando come Fdi abbia sempre sponsorizzato Nello Musumeci (ora candidato in ticket con Armao) e di essere dunque contenta che alla fine «abbia trionfato la ragionevolezza». Una lezione, è la sintesi del messaggio indirizzato a Berlusconi, che deve valere anche «per il futuro». E d’altro canto, anche l’ex premier parla di Sicilia con la testa già rivolta alle elezioni nazionali: il Cav ci tiene a sottolineare di non voler derubricare il voto siciliano a semplice «laboratorio politico nazionale» ma allo stesso tempo non nasconde di vedere realizzata a livello locale una "coalizione di centro-destra con caratteristiche simili a quella con la quale ci candidiamo a vincere le politiche, una coalizione che potrà cinque anni di buon governo». E per raggiungere l’obiettivo, spiega, ora si tratterà «di parlare al nostro tradizionale elettorato ma anche ai tanti elettori che hanno perso la fiducia nella politica».