ROMA. La marcia dei 5 Stelle per la conquista della Sicilia chiude il primo tempo del tour a Termini Imerese, dopo aver cancellato la tappa di chiusura inizialmente prevista per il 30 a Palermo. Non sarà un addio ma solo un arrivederci: «non si chiude nulla perché in realtà dalla prima settimana di settembre saremo di nuovo operativi in Sicilia per una serie di nuovi incontri» annuncia Luigi Di Maio che nelle piazze siciliane toccate in questo tour agostano ha spiegato di voler «aprire» il Movimento in Sicilia alla collaborazione di quanti, anche esterni al M5s, vorranno dare una mano anche con liste civiche. Cancellata la chiusura a Palermo in vista della ripresa dei lavori parlamentari dal 4 settembre, i «tre tenori" del M5s, Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista e il candidato governatore Giancarlo Cancelleri hanno invece fatto tappa in uno dei luoghi simbolo del M5s in Sicilia: la trazzera dell’ "onestà» costruita in poco più di un mese grazie alle "restituzioni» dei consiglieri regionali per ovviare al blocco della viabilità quando un paio di anni fa crollò un viadotto sulla Catania-Palermo. «Questa trazzera è il simbolo del fatto che la Sicilia la possiamo mettere a posto, è il simbolo della rinascita della Sicilia. Dateci l’opportunità di governare questa regione il 5 novembre e metteremo mano alla viabilità regionale» garantisce Di Maio annunciando l’intenzione del M5s di sedersi al tavolo con l’Anas e di avviare anche in Sicilia un "concordato» per il consorzio autostradale. Intanto però il candidato alla Presidenza Cancelleri replica alle accuse del suo possibile concorrente, Claudio Fava, che aveva notato l’assenza di riferimenti alla lotta alla mafia durante il tour elettorale dei 5 Stelle. «Roba da teatro dell’assurdo: ci attaccano non su quello che diciamo ma su quello che non diciamo. A chi scrive queste scemenze sul Movimento, io rispondo con una frase semplice e con l’evidenza dei fatti: è vero, noi non parliamo di mafia; noi combattiamo la mafia!». «'La mafia uccide, il silenzio purè, ma questa lezione il M5s non l’ha ancora imparata» commenta il dem Michele Anzaldi. Nè si placa l’eco delle polemiche dopo il post apparso sul blog di Beppe Grillo di un candidato con Alleanza per Palermo in sostegno di Leoluca Orlando in cui testimonia di aver vistato Roma e di averla trovata «una metropoli meravigliosa, curata, pulita, decorosa», insomma «una città impeccabile, fioriere ovunque, marciapiedi puliti ovunque ti giravi, di buche nemmeno l'ombra». Un post che ha scatenato l’ironia del web e dato il destro al Pd per attaccare la giunta Raggi. «Roba da far impallidire l’istituto Luce» commenta Stella Bianchi, deputata Pd mentre il partito lancia la campagna social #UnacartolinaperGrillo. Ma non sono solo gli avversari del M5s a criticare: sotto il post incriminato anche gli iscritti al Movimento protestano. «Non sono mai intervenuto su questo blog, ma quando è troppo è troppo. Questa è una presa per i fondelli, di quelle pesanti» scrive un iscritto."Roma è sporca e puzza di urina dappertutto. Fattelo dire da una elettrice del M5s» lascia scritto tra i commenti un’altra romana.