ROMA. "A Silvio Berlusconi ho esposto il mio progetto, che vuole interpretare l'indignazione di una fascia importante dell'elettorato, fatta di quei ceti medi colti dalla crisi, dall'austerità e dall'insipienza dell'attuale giunta regionale di Rosario Crocetta. E io Crocetta lo avevo anche votato". A dirlo, in un'intervista alla Stampa, è Gaetano Armao, sostenuto da Silvio Berlusconi per la poltrona di governatore della Sicilia. "Io ero un tecnico nel governo Lombardo. Avevo votato Anna Finocchiaro e non lui. Ho concluso il mandato da assessore all'Economia con i complimenti del presidente della Corte dei Conti", rimarca Armao. "La Regione allora aveva 4 miliardi di debiti, adesso ne ha 8 perché molti crediti verso lo Stato sono stati azzerati e sono diventati debito. Se non si inverte la rotta, in Sicilia nel 2060 l'età media sarà di 60 anni, il Pil diminuito di un quarto, la popolazione ridotta di un terzo". "Su alcune questioni della Sicilia ho visto Berlusconi più innovativo della sinistra. Ad esempio - spiega Armao - sul fatto che l'unico lavoro vero in Sicilia può venire dalle imprese, dalle professioni, dagli investimenti. Perché dobbiamo assistere all'esodo di pensionati verso il Portogallo per i suoi vantaggi fiscali, e non offrire la stessa cosa nella nostra Isola?". Nello Musumeci "è un amico con cui abbiamo fatto tante battaglie insieme. Ma dice che si vince con idee di destra. Io gli ricordo che questa è la terra dove è nato l'impegno in politica dei cattolici", dichiara Armao. Quanto a Leoluca Orlando, "vorrei dirgli che lui fa politica da 40 anni, altro che civismo politico". Sui Cinquestelle, "gran parte di loro, prima di fare politica, guadagnava così poco da essere esentato dalla dichiarazione dei redditi. Perché un siciliano dovrebbe affidare il suo destino a chi non ha risolto neanche i propri problemi di sopravvivenza?".