PALERMO. Nello Musumeci si è portato avanti con il lavoro e sta preparando le liste per le elezioni siciliane del 5 novembre. Se nel centrodestra qualcuno pensava che l’attuale presidente dell’Antimafia regionale fosse disposto a mettersi da parte per far posto a Gaetano Armao - l’uomo che secondo le cronache avrebbe folgorato Silvio Berlusconi - oggi deve fare i conti con quanto riferito dal diretto interessato: "Spero che si possa arrivare presto a una coalizione molto ampia, da Forza Italia ai centristi e agli autonomisti. Intanto, lavoriamo alla formazione delle liste". Per questo molti in Forza Italia continuano a chiedere una soluzione unitaria che sembra oggi ancora più lontana.
E il cantiere è aperto anche in casa Armao, che ha annunciato la presentazione pubblica, nel pomeriggio di lunedì prossimo a Palermo, del manifesto del suo movimento, i "SicilianiIndignati".
Sarà un inizio di settimana impegnativo pure per il centrosinistra: il segretario regionale del Pd Fausto Raciti ha convocato la segreteria regionale del partito per arrivare a una decisione, dopo i reiterati no di Mpd e Sinistra italiana a entrare in una coalizione che comprenda Alternativa popolare di Angelino Alfano; nulla da ridire nei due partiti, invece, sul candidato proposto da Leoluca Orlando, cioè il rettore dell’università di Palermo Fabrizio Micari, l’unico in grado, secondo il sindaco del capoluogo siciliano, di interpretare su scala regionale il cosiddetto «modello Palermo». Sulla questione la mette così Corradino Mineo, che smentisce una sua autocandidatura alla presidenza della Regione: «Sono stato molto interessato al tentativo di Orlando. Mi pare però - osserva il senatore di Si - che questa operazione mostri la corda, che non sia innovativa, che metta insieme pezzi di classe politica che non hanno dato una buona prova in passato. Quindi appoggio questo no che le forze della sinistra stanno dicendo».
Tornando al centrodestra, la linea Berlusconi registra qualche sbavatura: stamane l’europarlamentare di FI Salvo Pogliese, catanese come Musumeci, ha invitato i suoi a convergere sul candidato di Salvini e Meloni; non un’eresia, visto che l’unico a dissentire, finora, è stato il parlamentare Basilio Catanoso, che non ha respinto l’invito fatto al partito da Pogliese, ma ha soltanto espresso il mite consiglio di lasciare che sia Silvio Berlusconi a indicare la strada da seguire.
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